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Resta “alta l’attenzione contro i rischi di infiltrazioni mafiose”

Il neo prefetto di Trieste Valerio Valenti, nel giorno del suo insediamento, ha dichiarato che sarà mantenuta alta l’attenzione contro le infiltrazioni mafiose.

Valerio Valenti, eletto prefetto di Trieste dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 gennaio, nel giorno del suo insediamento ha posto l’accento sulle infiltrazioni mafiose nel territorio. Nello specifico, il neo prefetto ha dichiarato che “continueremo a mantenere alta l’attenzione contro i rischi di infiltrazioni mafiose”. “So che Trieste ha anticorpi importanti, fanno parte della tradizione e cultura di questa terra. Sicuramente diversamente da quanto mi è capitato nella mia esperienza lavorativa, potremmo contare anche sulla collaborazione dei cittadini per prevenire e anticipare i rischi che pur esistono”, ha aggiunto. la dichiarazione è avvenuta nel corso di un incontro con la stampa in occasione dell’insediamento come prefetto.

Le parole di Valenti arrivano il giorno dopo la chiusura della quinta edizione di ControMafieCorruzione, gli Stati Generali dell’Antimafia, organizzato dall’Associazione Libera – Contro le Mafie. Anche gli organizzatori dell’evento avevano in quell’occasione sottolineato come il Friuli-Venezia Giulia fosse “terra di confine e di passaggio dei traffici delle mafie transnazionali, dove la negazione della presenza di interessi economici criminali non è più sostenibile alla luce dei sequestri di beni e attività economiche mafiose e delle ultime importanti inchieste avviate nell’ambito della ristorazione, del movimento terra e delle attività portuali”.

Valenti ha anche aggiunto che, per quanto concerne il rilancio dell’area del Porto Vecchio di Trieste, “è scontato immaginare che laddove ci sono interessi economici rilevanti, ci possano essere appetiti da parte delle organizzazioni criminali. Quindi bisognerà predisporre d’intesa con le amministrazioni appaltanti, in questo caso soprattutto il Comune di Trieste, misure di prevenzione adeguate, protocolli di intesa e comunque di informazione e di intelligence”.

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