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Omicidio Renata Rapposelli, no alla scarcerazione dei presunti assassini

Il marito e il figlio della donna sono accusati di omicidio volontario e sono in carcere dal 6 marzo scorso

Il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati di Simone e Giuseppe Santoleri, rispettivamente figlio ed ex marito della pittrice Renata Rapposelli, il cui corpo senza vita venne ritrovato il 12 novembre sulle sponde del fiume Chienti. I due sono detenuti dal 6 marzo scorso.

Il marito ora si trova nel carcere Castrogno di Teramo, mentre il figlio Simone è stato trasferito da Teramo al carcere di Lanciano il 13 aprile. Per entrambi l’accusa è di omicidio volontario aggravato e sottrazione di cadavere. I due erano stati arrestati a marzo su ordinanza di custodia cautelare del gip di Ancona che in seguito si era dichiarato incompetente rinviando gli atti a Teramo. Da qui la richiesta di arresto bis e la nuova misura che li aveva raggiunti in carcere, firmata dal gip Roberto Veneziano ed eseguita il 24 marzo. Il Tribunale del riesame nel confermare l’ordinanza di custodia cautelare ha fissato in 45 giorni il deposito delle motivazioni.

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