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Febbre del Nilo, confermato un caso anche a Torino

Si continuano a registrare casi di Febbre del Nilo in Italia. Un nuovo caso a Torino: il paziente è stato ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia, sta bene.

Ultimamente si sono registrati diversi casi di Febbre del Nilo nel nord Italia e in Sardegna. L’ultimo caso riguarda un anziano residente a Chieri, nel torinese, ricoverato nel reparto di microbiologia e virologia dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. L’uomo accusava i sintomi del West Nile Disease, la Febbre del Nilo Occidentale, che si trasmette attraverso le punture di zanzara culex, notoriamente un insetto vettore, in grado cioè di trasmettere le malattie dagli animali all’uomo. La notizia del nuovo caso nel torinese è stata data dal giornale locale Corriere di Chieri, e le fonti sanitarie hanno confermato la diagnosi. Il paziente ora sta meglio.

L’ospedale Amedeo di Savoia, in cui l’uomo era ricoverato, è specializzato nel trattamento delle malattie infettive. Le autorità sanitarie hanno contattato il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (SEREMI) e l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente (IPLA), che si è occupato dei sopralluoghi e della disinfestazione dell’ambiente in cui il paziente ha contratto il morbo. Negli ultimi quattro mesi in Piemonte si sono registrati 42 casi di Febbre del Nilo, di cui 15 nel torinese. L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Antonio Saitta, tuttavia, scongiura l’ipotesi di emergenza, invitando a evitare “inutili allarmismi”, che “non servono e sono controproducenti”.

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