L’Associazione nazionale magistrati ha ritenuto il commento di Matteo Salvini sull’uomo rimasto ucciso in un fermo inopportune.
Matteo Salvini, ogni volta che si tratta di polizia è chiaramente di parte. Anche nell’ultimo caso, ovvero quello dell’uomo rimasto ucciso durante un fermo ad Empoli.
Lo stato su Facebook del ministro degli interni è stato: “Buon sabato ai poliziotti che a Empoli facendo il loro lavoro hanno ammanettato un violento, un pregiudicato che poi purtroppo è stato colto da arresto cardiaco. Se i poliziotti non possono usare le manette per fermare un violento, ditemi voi cosa dovrebbero fare, rispondere con cappuccio e brioche?”.
Questa dichiarazione non ha ovviamente lasciato indifferenti diverse persone. L’Associazione nazionale magistrati ha infatti rilasciato una nota in cui si legge: “Le dichiarazioni del Ministro dell’Interno rese a seguito del decesso di un cittadino tunisino nel corso di una attività di polizia appaiono inopportune e non rispettose delle prerogative della magistratura. Sarebbe stato necessario attendere la conclusione dei doverosi accertamenti che stanno coordinando i magistrati, gli unici ad essere competenti, sulla base di rigidi parametri costituzionali, a dirigere le attività investigative in corso volte all’accertamento dei fatti”.
Antonio Giordano, segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil Firenze ha dichiarato che: “Comprendo il dolore di chi ha vissuto e sofferto in prima persona il verificarsi di situazioni analoghe ma è necessario considerare che episodi, seppur tragici, non devono mettere in discussione o incrinare il rapporto di fiducia dei cittadini verso i poliziotti impegnati per garantire sicurezza a costo di sacrifici personali, familiari o della vita stessa.”