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Wesley Sneijder si racconta: dal mancato pallone d’oro alla dirigenza dell’Utrecht

IL PARAGONE CON MESSI E RONALDO

Un passato da calciatore, un presente da dirigente. Wesley Sneijder Ora lavora nell’Utrecht.Logo of FC Utrecht (80's logo)

Ad oggi si diverte a raccontare episodi e aneddoti della sua carriera. Che è stata grande, ma che poteva essere grandissima stando a quanto raccontato dallo stesso olandese in un’intervista rilasciata a Fox Sports NL: “Devo essere onesto con me stesso. Se mi fossi impegnato al 100% sarei stato ricordato come un giocatore forte tanto quanto Messi e Cristiano Ronaldo. Ne sono sicuro“. Non è che non potessi farcela – ha continuato a spiegare – semplicemente non mi andava. Ho preferito godermi la mia carriera per quello che è stata, sia in campo che fuori. Ho vinto tutto quello che si poteva vincere a livello di club, quindi non ho alcun rimpianto”. 559 partite in tutto e 147 reti il bottino da lui raccolto.

L’ANNO MAGICO

Il ricordo non può non andare all’anno più bello della sua carriera, ovvero al 2010, quando ha vinto tutto con la maglia dell’Inter sfiorando perfino il sogno Mondiale (La sua Olanda fu battuta in finale dalla Spagna): “Sono un giocatore da squadra, a cui piace vincere insieme ai compagni. Ancora più bello del Pallone d’oro che non ho vinto quell’anno è stato il trionfo in Champions League. Il premio individuale sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma mi basta che la gente pensi che avrei dovuto vincerlo”. Quando sono diventato titolare nel Real Madrid, Guti non mi ha parlato per tre mesi perché andava in panchina. Poi abbiamo iniziato a giocare insieme e avevamo un’intesa incredibile. Ci trovavamo anche senza guardarci. E’ un fenomeno, il più forte con cui abbia mai giocato. Mi ha fatto una grandissima impressione”.

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