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Welfare: Fvg ai vertici Italia per politiche su famiglia e lavoro

Trieste, 30 mag – Le politiche messe in atto in Friuli Venezia
Giulia a favore della famiglia rappresentano un fiore
all’occhiello della Regione a livello nazionale. In questo
territorio continua a essere altissima l’attenzione nei confronti
dell’evoluzione delle tematiche legate al mondo del lavoro,
all’occupazione femminile e giovanile, allo stato sociale e al
bilanciamento dei tempi di vita e di impegno lavorativo.

È quanto emerso questa mattina a Trieste durante l’incontro,
organizzato dalle Generali, dedicato al welfare aziendale e agli
strumenti nazionali e regionali in grado di favorire la natalità
e l’armonizzazione dei tempi casa-occupazione e che ha visto la
partecipazione del ministro per le Pari opportunità e la famiglia.

Presente per la Giunta regionale l’assessore al Lavoro,
formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia. Si tratta
di un percorso – ha spiegato – che la Regione ha fatto in
collaborazione con il Governo, spesso anticipando le direttive
ministeriali. Fondamentale è stata anche la partnership con il
settore privato sempre tenendo presente che la politica ha degli
obblighi precisi su due questioni: quello demografico e quello
legato all’occupazione femminile.

Nel corso del suo intervento l’esponente della Giunta ha
presentato le principali misure realizzate dall’Amministrazione
regionale. In Friuli Venezia Giulia, con l’istituzione del
Servizio politiche per la famiglia, questi interventi – ha
sottolineato l’esponente della Giunta – sono stati separati da
quelli di carattere sociale in quanto la famiglia è connessa
strettamente al lavoro, alla parte attiva della vita.

L’assessore ha ricordato che già nel 2019 è stata modificata la
legge regionale sui servizi per la prima infanzia, stabilendo
nuovi criteri per l’abbattimento delle rette e avviando l’iter
per l’accreditamento dei nidi che era bloccato dal 2011. L’anno
successivo sono state invece aggiornate due norme regionali che
disciplinano settori fondamentali per l’Amministrazione
regionale: istruzione e lavoro.

Con la prima legge – ha affermato l’esponente della Giunta – sono
state create la Dote scuola e la filiera del diritto allo studio,
dai primi anni di vita scolare fino all’università. La norma sul
lavoro ha potenziato invece la responsabilità sociale d’impresa,
il welfare aziendale, i percorsi di conciliazione, gli sportelli
che si sono rivelati punti di informazione necessari e
propedeutici per la stesura della legge sulla famiglia che è
arrivata nel 2021.

Contestualmente – ha aggiunto l’assessore – con la legge Talenti
Fvg l’intero pacchetto del welfare dedicato ai giovani che si
trasferiscono in Friuli Venezia Giulia è stato collegato a tutta
una serie di agevolazioni per favorirne la residenzialità nella
nostra Regione.

Durante l’incontro sono stati illustrati i dati più rilevanti
sulle politiche per la famiglia e il lavoro in Friuli Venezia
Giulia: per i servizi rivolti ai bambini dai 0 ai 6 anni di età
nel 2022 la Regione ha investito quasi 11 milioni di euro,
precisamente 10.837.000 euro, per sostenere 825 strutture che
accolgono oltre 32mila minori.

Con 23 milioni di euro sono state invece azzerate le rette dei
nidi nel 2022/23 a 5.920 famiglie beneficiarie, raggiungendo il
risultato del 37,33% di copertura di posti nido sulla popolazione
da 3 a 36 mesi, quando l’obiettivo richiesto dall’Unione europea
è del 33% e la media nazionale risulta essere del 26,9%.

Per il diritto allo studio nel 2021/22 sono stati stanziati quasi
21 milioni di euro, per l’esattezza 20 milioni e 781mila euro. Di
questa partita fanno parte i quasi 3 milioni di euro (2.916.651
euro) per la Dote Scuola che copre il trasporto scolastico,
l’acquisto di libri di testo e le spese di alloggio; gli oltre 17
milioni di euro per le borse di studio per gli studenti
universitari; i 700mila euro di contributi per gli studenti delle
scuole paritarie.

Quest’anno – ha sottolineato in chiusura l’assessore – è iniziata
la sperimentazione della Dote famiglia per favorire il
bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro e accompagnare le
famiglie nel percorso di crescita dei figli. Una partita da 24
milioni di euro per le attività educative extrascolastiche a
favore di tutti i nuclei familiari con figli minori a carico, con
Isee pari o inferiore a 30mila euro e residenti in Friuli Venezia
Giulia da almeno 24 mesi.

Particolarmente rilevanti infine le statistiche riguardanti
l’occupazione femminile snocciolate dall’esponente della Giunta.
Trieste, città di servizi e dove storicamente le donne lavorano
di più, presenta la percentuale più alta a livello nazionale, il
65%, quando il dato in Regione è del 60,2% e in Italia è appena
del 49,4%. Un primato che si collega con quello che vede la
Provincia di Pordenone ai vertici in Italia per occupazione
giovanile. Risultati – ha rimarcato l’esponente della Giunta –
frutto di programmazione e di precise azioni sul territorio.

Prima dell’incontro l’assessore al Lavoro, formazione,
istruzione, ricerca, università e famiglia, insieme al ministro
per le Pari opportunità e la famiglia, ha fatto visita all’asilo
aziendale delle Generali.
ARC/RT/pph

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