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Volontariato: Zilli, 30 anni Prot. civile Buja esempio valore giovani

L’assessore alla cerimonia dedicata alla fondazione del Gruppo
comunale
Buja, 2 apr – “Dedicare il proprio tempo, e farlo
gratuitamente, sacrificando gli spazi privati e quelli della
famiglia, per aiutare chi ha bisogno ed è nella difficoltà.
Questo fanno i volontari della Protezione civile, una realtà nata
e sviluppatasi in Friuli, per prima in Italia, proprio qui, nei
paesi del ‘cratere’ del terremoto del 1976”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli che
questa mattina, portando il saluto del governatore Massimiliano
Fedriga, ha preso parte alla cerimonia che, a Buja, ha ricordato
la fondazione, trent’anni fa, del Gruppo comunale di protezione
civile, insieme al sindaco Stefano Bergagna e il vicesindaco con
delega alla Protezione civile, Giovanni Calligaro.
Come ha proseguito Zilli, “dai giorni del sisma a oggi ci
portiamo dentro la sofferenza dei lutti di quella tragedia, della
distruzione delle scosse, ma ci portiamo dentro, forti, anche i
valori legati al sacrificio e alla fatica, alla responsabilità.
Dell’aiuto dell’altro, della comunità in sofferenza: e questo
vale ancora di più nel particolare momento storico che stiamo
vivendo, con la guerra ai confini dell’Europa e i nostri
volontari di valore che hanno raggiunto la Slovacchia per
allestire un campo per i profughi ucraini in fuga. Grazie a tutte
queste persone, uomini e donne che, col cuore grande, dedicano il
loro tempo agli altri, coinvolgendo le nuove generazioni,
supportando le amministrazioni municipali nella protezione dei
propri territori. Al Gruppo di Buja che taglia oggi l’importante
traguardo dei 30 anni, auguro di crescere ancora”.
“La pandemia ci ha chiesto grande sforzo di comunità e spirito di
unione, e il momento particolare che stiamo vivendo, fatto di
incertezza, di crisi economica, ce ne richiederà ancora – ha
detto Zilli -. Ecco che allora dobbiamo prendere ad esempio dai
volontari di protezione civile, che incarnano queste
caratteristiche nella loro attività quotidiana a favore del bene
comune: in questa giornata di festa, che doverosamente ricorda
l’impegno trentennale che il Gruppo di Buja ha profuso per la
nostra comunità, la Regione tiene a rinnovare gratitudine e
sostegno”.
“La Protezione civile è figlia della tragedia del sisma; incarna
la lungimiranza del commissario Zamberletti e quella dei sindaci
di allora, assieme alle caratteristiche uniche della gente
friulana, capace di fare cose meravigliose – ha aggiunto Zilli -.
Non a caso il ‘modello Friuli’ resta un esempio di come le cose
si possano fare, e bene, anche quando sembra che sia impossibile.
Ricordiamo sempre questa nostra storia e continuiamo insieme a
portarne avanti i valori”.
“L’amministrazione regionale non mancherà di sostenere le
necessità della Protezione civile, anche e soprattutto in questo
momento, che la vede in prima linea per l’accoglienza dei
profughi ucraini e per l’aiuto all’estero di queste popolazioni
colpite dalla guerra. Quando accade qualcosa in Italia o nel
mondo, in mezzo a mille difficoltà e incertezze, possiamo sempre
contare su una certezza: la presenza della Protezione civile”, ha
concluso Zilli.
Il Gruppo comunale di protezione civile di Buja nasce nel 1992; e
da allora a oggi molte cose sono cambiate: nel 1994 è stata
riconvertita una parte del capannone installato nel post
terremoto nella zona artigianale di Buja di via Casele
dall’allora Esa (Ente sviluppo artigianato) a seguito del piano
del commissario straordinario Giuseppe Zamberletti, porzione di
stabile che poi è diventata la sede del Gruppo, oggi coordinato
da Claudio Rugo, con 26 volontari iscritti.
In forza anche un Gruppo antincendio boschivo (Aib) con 6
volontari attivi e 10 in tutto che sono stati formatati, subito
disponibili. Durante la cerimonia, tenutasi nella struttura
comunale di Monte di Buja, alla presenza di numerosi sindaci dei
comuni contermini, il sindaco Bergagna ha premiato alcuni
volontari che hanno prestato la loro opera nel corso degli ultimi
trent’anni.
ARC/PT/gg

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