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Utenze domestiche: come si effettua oggi la voltura dell’acqua?

In un immobile in cui è presente una fornitura idrica attiva è possibile effettuare il cambio intestatario richiedendo una voltura.

Quest’operazione si distingue dal subentro poiché non prevede l’interruzione del servizio, consentendo a un nuovo utente di registrare l’utenza domestica a proprio nome, senza che il suo predecessore provveda alla disdetta della fornitura. Il processo è piuttosto semplice e può essere espletato anche in pochissimi giorni.

Come fare la voltura dell’acqua

 

Per procedere alla voltura dell’acqua è necessario presentare una richiesta al fornitore del servizio idrico del Comune in cui è ubicato l’immobile. L’iter può variare leggermente in base al gestore ma, nella maggior parte dei casi, la procedura può essere considerata del tutto standardizzata.

Per andare incontro alle esigenze di un’utenza quanto più possibile vasta, anche di quella meno avvezza alla tecnologia, l’operatore mette a disposizione sia modalità di richiesta telematiche sia modalità di richiesta cartacee, nel primo caso prevedendo la presentazione della domanda di voltura via mail o sull’area clienti del sito ufficiale della compagnia, nel secondo richiedendo l’invio della richiesta tramite posta ordinaria.

Il modulo può essere scaricato online, dalla sezione del portale dedicata alla modulistica, tuttavia, per conoscere l’iter completo o i documenti da presentare per richiedere una voltura, è consigliabile consultare il gestore del servizio idrico sul territorio adoperando uno dei canali di contatto messi a disposizione per il cittadino.

Chi può richiedere la voltura dell’acqua?

 

Secondo quanto previsto dall’art. 5 del decreto legge 28 marzo 2014, n. 47, affinché la procedura di voltura possa essere accettata, è necessario che, in fase di sottoscrizione, il volturante  attesti di avere “il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare” per la quale richiede la voltura del servizio idrico.

Si tratta di un’operazione che può essere effettuata segnalando la propria posizione nel modulo di richiesta indicando gli estremi dell’atto di proprietà, qualora si sia proprietari del bene, o un documento che certifichi la legittima disponibilità all’utilizzo dell’immobile.

Naturalmente, nel caso in cui il richiedente non riuscisse a dimostrare di avere suddetti titoli, l’operatore ha la facoltà di negare la voltura del servizio idrico. La voltura può essere inoltre negata se, al momento della valutazione della situazione, si attesti che il cliente abbia alle spalle una posizione debitoria a causa del mancato pagamento di bollette relative a una vecchia intestazione.

Voltura dell’acqua: quali documenti servono?

 

La richiesta di voltura dell’acqua è contestuale alla presentazione di una serie di documenti. In fase di domanda è necessario indicare: il nominativo del soggetto subentrante con tutti i dati fiscali; il Comune in cui è ubicata l’unità immobiliare, con l’indirizzo esatto del punto di fornitura; i dati presenti sul contatore, come la matricola e la lettura aggiornata; la tipologia di uso della fornitura, oltre al codice dell’intestatario cessante.

L’autolettura indicata in fase di richiesta avrà la funzione sia di lettura di cessazione, da adoperare ai fini della fatturazione a carico del vecchio intestatario, sia di lettura iniziale per l’avvio della fatturazione al nuovo sottoscrittore. Naturalmente, qualora il subentrante avanzi una richiesta di voltura in qualità di erede per morte del vecchio intestatario, avrà la facoltà di assumersi tutti i diritti, come per esempio il deposito cauzionale già versato, così come tutti gli obblighi del vecchio sottoscrittore.

In ogni caso, il deposito cauzionale non è richiesto per i contratti con domiciliazione bancaria e viene restituito al cliente a conclusione del servizio  oppure alla sottoscrizione della domiciliazione bancaria. Qualora dovuto, è pari al massimo a tre mensilità ed è calcolato in base al consumo medio annuo, oltre a essere soggetto ad adeguamenti annuali in seguito ai quali vengono addebitate o accreditate in bolletta quote di deposito.

Infine, per quanto concerne le tempistiche richieste dalla procedura, con la Delibera 23 dicembre 2015 655/2015/R/idr, l’ARERA stabilisce che il gestore è tenuto a eseguire la voltura in un massimo di cinque giorni, a partire dalla data in cui ha ricevuto la domanda di attivazione completa e conforme, pena il riconoscimento all’utente di un indennizzo per ogni giorno di ritardo.

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