L’Italia detiene un triste record, quasi assoluto in Europa (superato solo dalla Romania), per percentuale più bassa di laureati.
Uno degli obiettivi in agenda dell’UE, infatti, consiste nel ridurre il dislivello tra i Paesi europei, rafforzando il sistema educativo di Paesi come l’Italia, dove l’alta scolarizzazione è ancora ben lontana dal raggiungere il passo del resto dell’Unione.
Livelli di istruzione in Sardegna e in Italia
Secondo i dati Istat del 2020 elaborati dal Sole 24 Ore, in Sardegna 1 ventenne su 4 non è diplomato. A livello universitario, poi, Sud Sardegna, Cagliari e Sassari risultano avere anche alcune delle percentuali minori di laureati triennali in tutta Italia. Infatti, le percentuali di laureati triennali sono: Centro e Nord (11%); Sud (8,7%); Isole (7,8%).
Oltre a esserci pochi diplomati al Sud, meno della metà si iscrivono all’università (47%) contro la media nazionale del 51%. Isolando la fascia d’età 25-34 anni, la quota di laureati in Sardegna arriva solo al 22,3% laureati.
Dei 4 punti critici maggiormente segnalati, due sono prioritari: la dimensione economica e l’orientamento. I costi a carico di uno studente, soprattutto se fuori sede, oltre ad essere già elevati, hanno subito anche il rincaro generale dei prezzi degli ultimi tempi. Pertanto, spesso molti studenti rinunciano al loro diritto allo studio per entrare al più presto nel mercato del lavoro.
Formazione online: un’utile alternativa all’abbandono dello studio
Non tutti sono al corrente dell’esistenza di un’alternativa all’università tradizionalmente intesa. Parliamo delle università disponibili interamente online, che con l’emergenza pandemica e la diffusione capillare di DAD e smart working, in particolare, sono state ampiamente riconsiderate e rivalutate.
In Italia sono attualmente presenti ben 11 università telematiche, alcune delle quali rappresentano ormai dei punti di riferimento in quest’ambito; parliamo di atenei storici come Unimarconi, per esempio, i cui dettagli sui corsi di laurea erogati, sui costi e sugli sbocchi lavorativi sono consultabili su appositi portali specializzati.
Un’alternativa di questo tipo consente di iscriversi in qualunque periodo dell’anno e di approfittare di agevolazioni e servizi dedicati, oltre a dedicarsi alla formazione universitaria anche se si sta svolgendo già un lavoro, per esempio. Al contrario di quanto accade nelle università classiche, infatti, gli orari sono ben più flessibili e non è richiesta la presenza in sede, poiché anche gli esami si svolgono online.
Da non sottovalutare anche l’importante abbattimento dei costi normalmente sostenuti dagli studenti che cambiano città o regione per frequentare i corsi di laurea di loro interesse.
Si può dunque evitare l’abbandono del proprio percorso di studi frequentando un ateneo di questo tipo. Così facendo si potranno avere molte più possibilità in termini di occupazione e, al tempo stesso, non si sarà costretti a scegliere tra la formazione e il lavoro. Nelle regioni che presentano una situazione critica come la Sardegna, soluzioni di questo genere possono essere un’utile via d’uscita.