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UNATRAS proclama il fermo dell’autotrasporto dal 4 aprile

UNATRAS, che raggruppa tutte le principali associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto tra cui CNA FITA, dopo l’incontro di ieri sera al Ministero dei Trasporti ha giudicato insufficienti le indicazioni sui possibili interventi presentati.

Le ipotesi di soluzioni prospettate dalla Viceministra Bellanova, pur apprezzabili, non sono ancora tradotti in atti concreti ed immediatamente applicabili.

Il prezzo del gasolio alla pompa ha superato la soglia “psicologica” dei 2 € al litro. A febbraio si è registrato un aumento del 30% rispetto al 2019 e del 41% rispetto al 2018.

Ancora più significativo l’aumento del metano per autotrazione che subisce una maggiorazione del 90% circa rispetto al 2018. Ricordiamo che molte imprese hanno riconvertito il parco veicolare a metano per ottemperare ad una riconversione ecologica spinta dai Governi. Quindi la beffa oltre al danno.

CNA ha calcolato un aumento di oltre 13.000 € l’anno per 100.000 Km di percorrenza. Si tratta di numeri insostenibili per le imprese di autotrasporto dove il costo del carburante incide per oltre il 30% dei costi totali di gestione.

Per molti autotrasportatori non conviene mettersi in viaggio in quanto risulterebbe antieconomico.

In questo modo il settore, nevralgico per l’economia, che movimenta oltre l’80% delle merci nel nostro Paese e che ha garantito merci e beni durante i periodi più bui della pandemia sopportando disagi e costi elevatissimi, è al collasso.

Parliamo di oltre 800 imprese della sola provincia di Ancona che danno lavoro a ben oltre 2.000 addetti.

Il prezzo dei carburanti sta mettendo in ginocchio il settore e servono interventi corposi ed immediati per calmierare il prezzo del gasolio e fermare le inaccettabili manovre speculative dei petrolieri.

Su questo la competenza è dell’intero Governo. Solo provvedimenti concreti potranno evitare il fermo proclamato per il 4 aprile nel pieno rispetto delle norme di regolamentazione degli scioperi.

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