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Una navetta gratuita Torino-Chieri per ammirare la mostra “La Materia Parla”

Da venerdì 3 novembre in cinque prestigiosi spazi espositivi la Città di Chieri ospiterà la mostra diffusa di arte contemporanea “La Materia Parla. Sculture d’autore in dialogo con la città”, curata da Monica Trigona. Le sculture di 18 artisti saranno esposte nella cappella dell’Oratorio di San Filippo Neriche riapre al pubblico dopo un importante intervento di restauro conservativo che l’ha riportata agli splendori originali, suisagrati delle chiese di San Filippo e di San Bernardino, nella cappella dell’Ospizio di Carità (Giovanni XXIII) e all’Imbiancheria del Vajro; il tutto in un‘affascinante contaminazione tra architetture classiche e declinazioni artistiche contemporanee.
Grazie alla collaborazione con la Città metropolitana di Torino e nell’ambito del PUMS-Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, nelle giornate di sabato 4 novembre e sabato 9 dicembre, alle 14,30 un bus navetta gratuito partirà da piazza Castello (lato Teatro Regio) e accompagnerà turisti e visitatori a Chieri, prima all’Imbiancheria del Vajro e poi in centro città, da cui ripartirà alle 17,30. Il pubblico potrà così visitare la mostra e gustare a prezzo convenzionato una merenda nelle pasticcerie Dolci&Dolci e Buttiglieri. È necessario prenotare il viaggio scrivendo una mail a cultura@comune.chieri.to.it
La mostra si inaugura martedì 31 ottobre alle 18 nel complesso di San Filippo Neri in contemporanea all’apertura al pubblico della cappella dell’Oratorio, che torna così ad essere uno dei principali luoghi della cultura a Chieri. L’intero percorso espositivo sarà invece aperto al pubblico da venerdì 3 novembre e fino a domenica 7 gennaio. Curata da Monica Trigona, la mostra si collega a una tradizione che accredita Chieri come una città attenta alle suggestioni dell’arte contemporanea: una vocazione che si è rafforzata negli anni con la scelta di valorizzare la Fiber Art, espressione artistica del tessile, un altro elemento che tradizionalmente caratterizza il territorio. Questa corrente artistica, che ha una dimensione internazionale, prende a prestito le tecniche dei tessitori utilizzandole in maniera del tutto inedita e concettuale ed è animata da uno spirito pionieristico nel processo di riuso dei materiali più svariati. La mostra “La Materia Parla. Sculture d’autore in dialogo con la città” si connette idealmente alle esperienze espositive precedenti in ambito della Fiber Art, che ha contribuito a legittimare l’utilizzo di qualsiasi medium, a fronte di una forte e sincera verve creativa. L’esposizione si propone di indagare le produzioni plastiche, originali e personalissime, che dagli anni Ottanta del secolo scorso sino ai giorni nostri hanno concorso allo sviluppo della multiforme espressione contemporanea, attribuendo grande importanza all’elemento profondo e primario che è sostanza del proprio linguaggio: la materia, appunto. Gli artisti infatti hanno assunto atteggiamenti sempre più radicali nei confronti della materia, che talora si piega alle sue forze interne, condizionando forme e superfici delle opere; talora gioca con le sue caratteristiche intrinseche, praticando differenti aggregazioni e giustapposizioni; talvolta ne stravolge la natura, provocando interessanti slittamenti di senso e spiazzamenti percettivi.
La cappella di San Filippo, la cappella dell’Ospizio di Carità e l’Imbiancheria del Vajro saranno aperte al pubblico dal 3 novembre 2023 al 7 gennaio dal venerdì alla domenica 
dalle 15 alle 18, mentre le opere posizionate sul sagrato delle chiese di San Bernardino e San Filippo saranno sempre visibili. In alcuni giorni di apertura, nell’ambito di un accordo con il Liceo Augusto Monti, alcuni studenti chieresi accompagneranno i visitatori lungo il percorso espositivo. Per saperne di più si può scrivere a cultura@comune.chieri.to.it

PER APPROFONDIRE: LE OPERE ESPOSTE

Nel percorso espositivo diffuso tra cinque sedi cittadine appaiono due opere antecedenti al quarantennio preso in considerazione: una nel giardino dell’Imbiancheria del Vajro realizzata da Umberto Mastroianni, l’altra nella cappella dell’Ospizio di Carità  da Maria Lai. Mastroianni e Lai, attraverso le loro ricerche trasversali, hanno aperto idealmente la strada alle sperimentazioni più ardite. Di Umberto Mastroianni è stata scelta una scultura bronzea degli anni ‘60 dalle caratteristiche informali. Di Maria Lai viene proposta una riproduzione bronzea della seconda metà degli anni Cinquanta: un Presepio con due figure umane semplificate, quasi geometrizzate, memori della lezione di Arturo Martini di cui l’artista sarda fu allieva, che evocano i contadini della Barbagia, sua terra d’origine. Nella stessa cappella barocca i visitatori troveranno un’istallazione della giovane svedese Diana Orving. Sospesa nella volta, la sua scultura tessile di juta riciclata, ricorda una placenta e di conseguenza il legame tra madre e figlio, omaggiando la ricerca di Lai e richiamandone i lavori tessili. Negli spazi esterni dell’Imbiancheria del Vajro saranno esposte le sculture in bronzo “Lobby Star” e “Faccia di bronzo”, realizzate da Aldo Mondino alla fine degli anni ‘80. All’interno dell’edificio si incontreranno i coevi lavori dal sibillino titolo “Latomia” di Piero Fogliati, dedicati alla percezione di fenomeni fisici. La “Sottiletta” di fine anni ‘80 (come le tre paia di pattini a rotelle realizzati successivamente) di Umberto Cavenago sarà esposta nella cappella di San Filippo. Di Giacinto Cerone sono i quattro gessi di inizio anni ‘90 posizionati all’Imbiancheria. Di Silvano Tessarollo, invece, è il carretto-giocattolo di fine anni ‘90 collocato nella cappella di San Filippo e inglobato nella cera. Nello stesso locale il visitatore troverà il modellino di sommergibile in bottiglia di Antonio Riello. A pochi passi di distanza si troveranno le macchie, le screziature e gli arabeschi delle opere realizzate da Carlo Pasini nel secondo decennio del XXI secolo. Gli “Incidenti planetari” del 2017 di Marco Mazzucconi, esposti all’Imbiancheria dimostreranno che “la logica delle cose si può incrinare”. L’idea di mutevolezza è altresì intrinseca nella scultura esile di Stefano Bonzano. Del tour espositivo all’interno del museo fanno parte anche le plastiche in resina antropomorfe e ibride di Domenico Borrelli. Nella stessa area sarà esposto il “grumo” di Paolo Grassino, un accumulo di corpi neri che si accavallano e stringono gli uni sugli altri. Sul sagrato della chiesa di San Bernardino si potrà ammirare un’installazione ambientale di Theo Gallino, mentre Gabriele Garbolino Rù sarà presente nella cappella di San Filippo con due lavori che ne evidenziano l’interesse per l’iconografia contemporanea quanto per la tradizione più classica. Lo stesso scenografico luogo farà da sfondo al maestoso portale in acciaio inox realizzato da Salvatore Astore, collocato al posto dell’altare. Sul sagrato della chiesa di San Filippo i visitatori troveranno il gruppo scultoreo più recente, una scena plasmata da Carlo D’Oria con elementi in acciaio che, saldati abilmente, hanno originato figure stilizzate e dinamiche.
Venerdì 24 novembre alle 18 all’Imbiancheria del Vajro si terrà una tavola rotonda sul tema “L’evoluzione della materia”, alla quale parteciperanno la curatrice della mostra Monica Trigona, Roberto Mastroianni, docente all’Accademia Albertina di Belle Arti, e alcuni artisti partecipanti al percorso espositivo. Durante la serata verrà inoltre presentato il catalogo della mostra, pubblicato dalla Società Editrice Allemandi di Torino.

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