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UN FIUME DI FUTURO, DAL 2026 I NUOVI BATTELLI SUL PO

Grazie ai fondi del Pnrr dal 2026 a Torino tornerà la navigazione turistica sul Po.
Non si tratterà semplicemente di riportare sul fiume i battelli tanto cari a torinesi e turisti, ma del lancio di una vera e propria esperienza sul fiume, con imbarcazioni sostenibili e altamente tecnologiche per spostarsi e ammirare la città dall’acqua e nuovi spazi a terra pensati per raccontare e valorizzare l’intero “sistema fiume”.

11 milioni e 500mila euro l’investimento totale dell’intervento, che è parte del progetto complessivo di riqualificazione del Parco del Valentino (“Torino, il suo parco e il suo fiume: memoria e futuro”) finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si propone di rilanciare il Parco, la struttura di Torino Esposizioni, il Borgo Medievale e gli accessi al fiume per trasformare quell’area, ad altissima potenzialità, in un volano sociale, turistico e culturale.

Spiega il Sindaco Stefano Lo Russo: “La scommessa, nella più ampia cornice di riqualificazione dell’area del Valentino che rappresenta il principale investimento dell’Amministrazione con i finanziamenti del Pnrr, è quella di rafforzare il rapporto tra la città e il fiume, che connetterà, e non solo idealmente, i luoghi che sono il cuore dell’offerta turistica e culturale della città. Nel 2026 restituiremo dunque ai torinesi e ai turisti la possibilità di navigare e vivere il fiume, facendolo diventare un fondamentale asse di sviluppo sportivo, ricreativo e di collegamento tra parchi, musei e residenze reali”.

Il percorso fluviale si snoderà su cinque chilometri e mezzo, collegando i Murazzi alla zona di Italia 61, dove verrà realizzata la nuova darsena. Un tragitto che, in particolari occasioni, potrà allungarsi di ulteriori due chilometri, per raggiungere Borgo Navile a Moncalieri. Il nuovo servizio sarà innovativo a partire dalle imbarcazioni utilizzate, ad alimentazione elettrica, più leggere e compatte rispetto a quelle del passato, con una capienza di 60 persone. E anche più sostenibili: la navigazione sarà infatti ad impronta ecologica neutra. I battelli saranno alimentati dall’energia prodotta dallo stesso fiume ed Iren provvederà a rifornire le colonnine di ricarica mediante energia elettrica proveniente da centrali idroelettriche. In futuro è allo studio l’ipotesi di realizzare una nuova centralina che sfrutti il salto della traversa Michelotti, sulla sponda destra del fiume a valle del ponte della Gran Madre. Le imbarcazioni saranno dotate di attrezzature smart, che durante la navigazione raccoglieranno dati e informazioni sulla qualità dell’acqua e sull’ambiente fluviale, consentendo ai passeggeri di vivere una vera e propria esperienza immersiva sul fiume, sia turistica che scientifica.

Torino, “città del fiumi” avrà anche una nuova vetrina in cui raccontarsi: nelle ultime sette arcate a monte dei Murazzi, uno dei luoghi più iconici della città posti lungo il Po, verrà infatti realizzato un River Center. Sarà un hub di informazione, condivisione, esperienze da vivere a stretto contatto con il fiume, attrezzato per lo svolgimento di eventi, attività innovative, nonché di valorizzazione e promozione turistica della Città e dei suoi eventi.

Saranno cinque (Murazzi, Borgo Medievale, Italia 61, Vallere e Borgo Navile) gli attracchi completamente ricostruiti e riprogettati, pensati come nodi di interscambio e di connessione con tutti gli elementi naturali, paesaggistici e culturali che si affacciano sul Po – le residenze reali, i musei, il sistema dei parchi fluviali, i sentieri della collina e la rete ciclopedonale – che costituiscono un patrimonio della città, anche valorizzato dal riconoscimento MaB UNESCO Riserva CollinaPo.

La nuova darsena, realizzata a monte della passerella Turin Marathon, consentirà il ricovero notturno delle imbarcazioni, in condizioni di sicurezza in caso di eventi di piena. Nella progettazione dello spazio si è voluto recuperare e valorizzare la naturalità della sponda destra del fiume, migliorandone la fruizione turistica e sportiva. Per garantire la navigabilità lungo il percorso verrà inoltre rimodellato l’alveo del fiume.

Il “sistema fiume” costituito da River Center, dagli attracchi, dalla darsena e dai nuovi battelli rappresenterà quindi un vero e proprio Living Lab lungo il fiume: luogo ideale di sperimentazione e innovazione sulle tematiche legate ai cambiamenti climatici, alla transizione ecologica e alle risorse idriche nel loro complesso. Un sistema che verrà messo a disposizione di enti di ricerca, atenei, associazioni e realtà private per sperimentare tecnologie e applicazioni legate alla sostenibilità dell’ecosistema fluviale.

“Il fiume Po – aggiunge l’assessore al Verde, ai Parchi e alle Sponde fluviali Francesco Tresso – è un importante collettore delle varie anime della città. La attraversa da sud a nord, in un dialogo continuo e intimo con i parchi e la collina che mi piace definire ‘corridoio verde-blu’. Torino è una città dei fiumi. Oltre al Po, il Sangone, la Dora, la Stura: poche città al mondo posseggono tutto questo verde intorno ai fiumi. Sono convinto che le connessioni urbane del futuro saranno i fiumi: occorre quindi celebrarli, partendo dai torinesi per arrivare ai turisti. Il primo passo sarà proprio il ritorno della navigazione sul Po, a lungo atteso, che dal 2026 sarà finalmente realtà grazie a questo progetto”.

Al progetto di ripristino della navigazione fluviale sul Po, coordinato dall’assessorato alla Cura della città, al Verde pubblico, ai Parchi e alle Vie d’acqua insieme al servizio Ponti, Vie d’acqua ed Infrastrutture della Città, collaborano la società Hydrodata (progettazione opere idrauliche), gli studi di architettura Carlo Ratti Associati (concept e aspetti architettonici) e Marco Venz (sicurezza e coordinamento cantieri), lo Studio di ingegneria Pasquale Matarazzo (progettazione impiantistica) e Meccano Engineering (imbarcazioni).

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