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Uccisa nel Ferrarese, compagno ricoverato per autolesionismo

 

Doriano Saveri, arrestato con l’accusa di aver ucciso la sua compagna Rossella Placati una settimana fa nella casa che dividevano a Bondeno (Ferrara), è ricoverato in ospedale da domenica sera dopo atti di autolesionismo in cella. Lui si professa innocente.

    Gli agenti di Polizia penitenziaria hanno sentito rumori dalla sua cella – come riporta La Nuova Ferrara – e solo il loro intervento ha scongiurato il peggio visto che lo hanno trovato ferito gravemente alla testa e in una pozza di sangue, dopo aver sbattuto volontariamente il capo contro la finestra. Così, domenica sera poco dopo le 19, è stato ricoverato nella cella nel reparto di medicina del Sant’Anna, guardato a vista: massima sorveglianza per lui, in carcere da martedì scorso con l’accusa dell’omicidio volontario aggravato della donna, che avrebbe ucciso.     Il suo ricovero è stato deciso anche perché – da quanto si apprende – i suoi parametri sanitari vitali erano allarmanti. E non potrebbe che essere così, dopo una settimana con la pressione, psicofisica, esterna e interna, alle stelle, continuando a negare di essere lui l’autore dell’omicidio. Ma le accuse sono tutte contro di lui, come già confermato negli atti dei magistrati che si sono susseguiti: il pm Stefano Longhi che sta conducendo le indagini e coordinando i riscontri dei carabinieri, e il giudice Vartan Giacomelli che ha confermato la misura cautelare in carcere. E come gli stessi magistrati hanno riferito negli atti, sarà fondamentale l’esame medico-legale per stabilire le cause della morte. L’autopsia era fissata per ieri mattina, ma è stata rinviata per procedere con un incidente probatorio e potrebbe essere eseguita nel fine settimana.

L’autopsia dovrà circoscrivere il range sull’orario della morte, dopo il ritrovamento del corpo, che fissa il decesso tra le 10 e le 15 ore prima, fra le 22.30 di domenica e le 3.30 di lunedì scorsi: una morte causata da colpi alla testa e tre fendenti alla parte sinistra superiore del petto. L’autopsia dovrà confermare quali siano stati letali o no. L’arma o le armi non sono state trovate.

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