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Tv: Israele valuta un cessate il fuoco unilaterale a Gaza

 

 

Israele ha informato i mediatori egiziani che intende cessare l’operazione militare a Gaza. Lo riferisce al-Jazeera, rilanciata dai media israeliani .

Non si hanno tuttavia al momento conferme ufficiali.

Poco prima, mentre si diffondevano voci su un imminente cessate il fuoco, il ministro della difesa Benny Gantz aveva detto: Israele è pronto ad “allargare l’operazione a Gaza, se necessario”. “Siamo preparati e desiderosi di allargare l’operazione quanto è necessario. Stiamo riportando Hamas in un viaggio indietro nel tempo. Un viaggio dal quale non consentiremo il ritorno”.

Dall’inizio dei bombardamenti israeliani a Gaza sono rimasti uccisi 232 palestinesi. Lo aggiorna il ministero della sanità di Hamas. Fra queste vittime sono inclusi 65 bambini, 39 donne e 17 anziani. I feriti, precisa il ministero, sono saliti a 1900.

Il premier Benyamin Netanyahu ha convocato per le 19 di questa sera (le 18 in Italia) il gabinetto di sicurezza. Secondo alcuni media, oltre all’esame dell’attuale situazione militare nella Striscia e il lancio di razzi da Gaza, i ministri discuteranno anche di un possibile cessate il fuoco.

Fonti israeliane e palestinesi concordano nel ritenere imminente un cessate il fuoco, che potrebbe aversi in 24 ore. Il presidente americano Joe Biden ha intanto chiesto a Benyamin Netanyahu “una significativa de-escalation” immediata per una tregua a Gaza.

Dall’una circa della notte passata (ora locale) non ci sono stati lanci di razzi da Gaza verso Israele. Lo rilevano i media mentre continuano le pressioni internazionali per una tregua. Il segretario di stato Usa Antony Blinken ha parlato con il ministro degli Esteri, Gabi Ashkenazi, discutendo “degli sforzi per mettere fine alla violenza”. Blinken ha sottolineato che gli Usa si aspettano “di vedere una de-scalation sul percorso del cessate il fuoco”. Invito che anche il presidente Biden ha rivolto al premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Dopo una lunga pausa è ripreso il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane attorno alla Striscia, dove risuonano le sirene di allarme. Lo indica l’esercito israeliano secondo cui le sirene sono suonate anche al valico merci con l’enclave palestinese di Kerem Shalom.

Un razzo anticarro sparato da Hamas dal nord della Striscia ha centrato a Zikim (presso Ashkelon) un pullman israeliano adibito al trasporto di soldati, che in quel momento era vuoto. Subito dopo la stessa zona è stata investita da un fitto lancio di mortai. Sono stati lanciati – secondo la televisione pubblica Kan – nell’intento di fare vittime fra le forze di soccorso, che presumibilmente sarebbero intervenute se il primo attacco avesse provocato perdite . Il portavoce militare ha aggiunto che un soldato che era nelle vicinanze è stato ferito in modo leggero da una scheggia.

Nella notte l’aviazione israeliana ha continuato a colpire a Gaza “obiettivi terroristici” situati sotto terra assieme ad altre infrastrutture militari utilizzate da Hamas. Lo ha detto un portavoce militare precisando che finora i razzi lanciati da Gaza sono stati 4070, 610 dei quali caduti all’interno della Striscia perché difettosi. Nelle ultime 24 ore, ha aggiunto, l’aviazione ha concentrato i propri attacchi sul cosiddetto ‘Metro’, ossia la grande rete di tunnel e di bunker approntata da Hamas sotto al tessuto urbano di Gaza. Ha pure colpito la casa di un comandante militare, una fabbrica di armi e rampe di lancio di razzi.

La Germania è convinta che israeliani e palestinesi possano convivere pacificamente gli uni accanto agli altri “soltanto nella soluzione a due stati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas a Tel Aviv. “La sicurezza di Israele come quella degli ebrei in Germania per noi non è trattabile. E su questo Israele può contare, per sempre”, ha detto Heiko Maas. “Naturalmente devono esserci dei contatti indiretti con Hamas”, ha detto Angela Merkel, all’Europa forum di WDR, rispondendo a una domanda. Senza contatti con Hamas “non può esserci un cessate il fuoco”, ha rimarcato. Con Hamas sta trattando l’Egitto, e Merkel ha sottolineato che il Cairo è “un player molto importante, quando si tratta di decidere se ci sarà una tregua”.

 

 

 

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