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#UCRAINA – TUTTI VOGLIONO LA PACE MA SENZA FRETTA

raffaeleavallone.blog

 

Della guerra in Ucraina tutti hanno ormai detto cosa pensano. Anch’io ho detto la mia nell’articolo pubblicato di recente sul mio blog. Ho cercato, per quanto possibile, di non farmi condizionare dalle emozioni suscitate da donne e bambini in fuga tra le macerie. Soprattutto ho cercato di non cadere nella trappola della semplificazione e del manicheismo.

 

La semplificazione non solo è nemica della verità, ma è figlia della paura.

 

Chi ha paura non riesce ad analizzare i fatti con serenità e obiettività. E così finisce per celebrare processi sommari che si concludono quasi sempre con sentenze affrettate e sbagliate, mentre noi dobbiamo arrivare ad un accordo di pace e non ad una sentenza di condanna dell’una o dell’altra parte in conflitto.

 

Condanniamo Putin perché ha invaso l’Ucraina, ma ci rifiutiamo di considerare il suo punto di vista che potrebbe non dico giustificare l’atto di guerra, che è e resta da condannare, ma aiutarci almeno a capire su quali basi sarebbe possibile arrivare ad un accordo di pace che, come si sa, si fa in due. Oggi chi cerca di capire, che cerca soluzioni di pace rifiutando posizioni ideologiche da tifo calcistico,  rischia di essere considerato putiniano.

 

La triste verità è che gli Stati Uniti non hanno interesse ad un accordo di pace, almeno non subito, mentre gli ucraini non possono vincere questa guerra e subiscono l’invasione.

 

Il Presidente Zelensky chiede il nostro aiuto, anche a costo di far scoppiare la terza guerra mondiale. Anche io farei la stessa cosa se fossi al posto suo. Egli però esagera quando pretende che i russi, con il secondo esercito più potente al mondo, debbano tornarsene a casa con la coda tra le gambe. Con grande soddisfazione degli Stati Uniti, guidati oggi da un’amministrazione fortemente antirussa che vuole mettere in difficoltà Putin e allo stesso tempo recuperare i rapporti con gli alleati Nato che si erano molto raffreddati negli ultimi tempi.

 

Nel mio libro “Il vaccino Rivoluzionario” scritto circa due anni fa e che non ha nulla a che vedere col coronavirus, ho spiegato perché gli USA sono stati sempre contrari all’Unione Europea. Gli americani non vogliono che il nostro vecchio continente diventi politicamente e militarmente forte al punto di poter fare a meno della Nato. Ho anche auspicato la creazione di un esercito europeo e spigato le ragioni che ostacolavano quel progetto. Oggi paghiamo quei ritardi.

 

Tutti dichiarano di volere la pace ma in realtà soffiano sul fuoco della guerra.

 

Chi vuole la pace non dichiara, urbi et orbi, che Putin è un “dittatore sanguinario”, come hanno fatto gli inglesi, dimenticando che proprio loro per circa tre secoli hanno insanguinato mezzo mondo.

Chi vuole davvero la pace non definisce Putin “un criminale di guerra”, come ha fatto Biden, perché allora sono criminali di guerra anche Bush e Blair per avere invaso l’Iraq lasciando migliaia di morti e macerie dietro di loro (a proposito: perché non furono messe sanzioni agli americani e agli inglesi per la strage di iracheni?).

Se Putin è un criminale di guerra lo sono anche Obama e Clinton per avere bombardato la Libia e la Serbia. Sono criminali di guerra gli artefici del bombardamento della Siria (con milioni di profughi) e del genocidio del popolo curdo consumato nell’indifferenza dell’occidente che si scopre democratico a  giorni alterni. E potrei continuare in questo lungo elenco.

Chi vuole davvero la pace non dichiara, come hanno fatto il Presidente ucraino Zelensky e la sua vice, Iryna Vereshchuk, che non firmeranno mai un trattato di pace se i russi non solo non lasceranno l’Ucraina, ma non rinunceranno alle regioni ucraine russofone che già da anni sono sotto il controllo russo e non consentiranno che siano americani, inglesi e turchi a garantire la pace presenziando con le loro truppe il territorio ucraino.

Chi vuole davvero la pace non mostra i prigionieri russi, giovani impauriti, per fargli dire che loro la guerra non la volevano fare. Quelle immagini ci ricordano quelle dei nostri piloti Cocciolone e Bellini caduti prigionieri degli iracheni durante l’invasione dell’Iraq. 

Diciamo la verità. Gli ucraini non vogliono la pace ma la resa dei russi e per ottenerla contano sul nostro aiuto, anche a costo di scatenare il disastro atomico.

Insomma, se è vero che Putin è pazzo, allora è anche vero che noi siamo ancora più pazzi di lui perché lo stiamo istigando a dare maggiore sfogo alla sua pazzia. Se Putin è davvero il nuovo Hitler allora dovremmo fermarlo con ogni mezzo a prescindere dall’Ucraina.

Ma non sembra che sia così.

Diversamente non si spiegherebbe perchè, a parte cinesi, turchi ed israeliani che non hanno inviato armi agli ucraini e non hanno messo sanzioni, oggi francesi, inglesi e tedeschi hanno cambiato idea e cercano di riconquistare il mercato russo.

E noi italiani?

Il nostro sempre più deludente Mario Draghi, anziché preoccuparsi del gas russo si sbraccia per fare entrare subito l’Ucraina nell’Unione Europea. Quindi mentre gli altri costruiscono ponti con la Russia noi scaviamo fossati. Un vero capolavoro diplomatico.

Nel frattempo Biden se ne sta tranquillo a casa sua lontano dalle bombe, emette sanzioni che non si ritorcono contro di lui e se ne infischia del gas russo, perché tanto a lui non serve. Anzi. Questa guerra addirittura lo rafforza, sia sul piano politico interno, dove sta recuperando consensi elettorali che erano in picchiata, sia su quello internazionale, perché ora può fare da chioccia ad un’Europa terrorizzata. Con l’ulteriore vantaggio dell’indebolimento della Russia in vista di una probabile sua alleanza con la Cina.

I russi hanno sinora sempre respinto le avances della Cina. Essi si sentono europei (sappiamo che l’Europa va dal mare Atlantico agli Urali), ma noi li abbiamo sempre trattati come paria o appestati. E così alla fine li abbiamo spinti tra le braccia dei cinesi regalando così al gigante orientale una parte importante, politica e militare, della nostra Europa. Un vero disastro.

Raffaele Avallone

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