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Turismo: Bini, Paularo Villaggio degli alpinisti qualifica la Carnia

Paularo, 29 mar – “Il riconoscimento di Paularo tra i Villaggi
degli Alpinisti è un traguardo che qualifica tutta la Carnia
negli aspetti più rilevanti per lo sviluppo di un turismo lento e
di qualità: presenza di paesaggi incontaminati, esperienze
naturalistiche esclusive, valorizzazione di tradizioni e aspetti
storico-culturali locali unici in tutto il mondo. È davvero un
risultato di cui tutta la Regione va orgogliosa”.
L’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio
Emidio Bini, ha accolto così l’invito a partecipare domenica 3
aprile a Paularo alla cerimonia di consegna del titolo di
Villaggio degli Alpinisti, un riconoscimento internazionale di
cui il comune carnico è il primo a fregiarsi in Friuli Venezia
Giulia e il sesto in Italia, entrando così a far parte del
circuito di 36 villaggi alpini d’Europa.
“Ciò che conta di questo progetto, il cui merito va
all’intuizione di amministrazioni comunali che hanno avuto la
tenacia di portare a termine un percorso complesso, è
l’opportunità di portare all’attenzione internazionale un
patrimonio di tradizioni locali antichissime il cui valore
antropologico ne fa oggi una preziosa peculiarità turistica” ha
commentato ancora Bini durante l’incontro in municipio con il
sindaco Marco Clama, gli amministratori comunali e il vice
presidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini.
I Villaggi degli Alpinisti nascono nel 2008 da un progetto del
Club Alpino Austriaco in attuazione della Convenzione delle Alpi.
L’iniziativa mette in rete sei associazioni alpinistiche di
Austria, Germania, Slovenia, Svizzera e Italia, tra cui il Club
Alpino Italiano che ha collaborato attivamente a questo progetto
con il Cai Fvg e con la sezione Cai di Ravascletto.
La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale
sottoscritto da otto Paesi alpini e dall’Unione europea che mira
alla tutela del territorio alpino nei suoi tratti naturali,
culturali, ambientali quale leva economica di un territorio
abitato da circa 14 milioni di persone e visitato ogni anno da un
numero crescente di turisti.
Per l’Amministrazione comunale inizia ora un percorso di
valorizzazione di alcune peculiarità locali tra cui spicca la
Mozartina, famosissima collezione di strumenti musicali a
tastiera ospitata nella settecentesca casa Scala in cui una serie
preziosa di organi, clavicembali e pianoforti ripercorre la
storia della musica moderna dal compositore salisburghese in poi.
Altre proposte culturali potranno trovare spazio nell’offerta
regionale di PromoTurismoFVG quali la riproposizione della
menàde, l’antica tecnica di fluitazione di tronchi nelle acque
del torrente Chiarsò per trasportarli alle segherie a valle.
L’evento è divenuto un’attrazione turistica riproposta dai Menàus
(i boscaioli riuniti in associazione culturale) e presente nel
museo dedicato ai Mistîrs, i mestieri della tradizione carnica.
Tra questi anche quello preziosissimo svolto dalle Mans d’aur, le
mani d’oro delle ricamatrici che negli anni hanno attirato con i
loro minuziosi manufatti l’attenzione di stilisti come Versace e
le passerelle della moda di Milano e Vienna.
A ciò si aggiungono i percorsi naturalistici in bicicletta nella
Val d’Incarojo, la pesca turismo legata alla presenza della trota
marmorata, la pratica dello scialpinismo sul passo Cason di
Lanza, la ciclabilità in alta quota.
ARC/SSA/ma

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