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“Totale incompatibilità tra la nostra cultura e il fondamentalismo islamico”, il commento di Saltamartini (Lega), sulla morte della Pakistana uccisa

Secondo gli amici Sana Cheema è stata uccisa dal padre e dal fratello, ma ufficialmente è stato un malore. Il commento della deputata leghista.

Secondo gli amici italiani Sana Cheema, 25enne residente a Brescia, è stata uccisa dal padre e dal fratello perché voleva sposare un italiano. Tuttavia, le autorità di Islamabad negano l’ipotesi di omicidio, sostenendo che i due presunti colpevoli non sono mai stati arrestati dalle autorità pachistane. “Sana è stata sgozzata dal padre e dal fratello di origini pakistane, pagando con la propria vita il sogno di libertà nel volersi sposare con un ragazzo italiano. Un assassinio indegno e orribile che dimostra e conferma l’assoluta e totale incompatibilità e inconciliabilità tra la nostra cultura e il fondamentalismo islamico, che non si fa scrupoli ad uccidere i propri figli che vogliono vivere all’occidentale”. Questo il commento di Barbara Saltamartini, deputata della Lega.

È chiaro che siamo costretti a fare i conti a casa nostra con chi vuole annientare la nostra civiltà, con chi rifiuta i nostri valori e la nostra cultura e per questo non può e deve trovare alcuna accoglienza in Italia, altro che Ius soli. Il fondamentalismo islamico, che ha ucciso Sana e tante altre donne considerandole esseri inferiori, di proprietà e che nega il diritto ad una giovane 25enne di vivere liberamente, va condannato come crimine contro l’umanità. Chissà se le femministe e i radical chic di sinistra avranno il coraggio di dire queste cose. Il loro finto buonismo culturale è la rovina della nostra società”, aggiunge Saltamartini.

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