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Terremoto Marche, botta e risposta tra commissario, sindaci e governatori

Tutti contro il commissario alla ricostruzione accusato di ignorare i problemi degli amministratori locali colpiti dal terremoto del 2016

ANCONA – Prosegue la polemica tra il commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini e gli amministratori locali. Questa volta al centro della discussione l’emergenza stipendi al comune di Accumoli.

Il primo cittadino del comune tra i più colpiti dal sisma del 2016, Stefano Petrucci, alcuni giorni fa aveva lanciato l’allarme: «Il nostro Comune non ha più cassa, e non è in grado di pagare stipendi e relative tredicesime ai 21 lavoratori assunti a tempo determinato dopo il terremoto del 2016, così come ai 10 dipendenti già in organico prima del sisma». Il sindaco ha rivela come «al momento il nostro Comune non ha disponibilità di cassa, in quanto la struttura commissariale del Governo non ha erogato i fondi alla Regione Lazio, che a sua volta non ha potuto girare nulla ai Comuni del cratere. Per i lavoratori assunti per affrontare l’emergenza terremoto – prosegue il primo cittadino del borgo che fu epicentro del sisma del 24 agosto 2016 – sono stati anticipati 700mila euro, che non abbiamo mai incassato. Una situazione che ci mette nell’impossibilità di pagare i loro stipendi, e le relative tredicesime essendo dicembre».

Immediata la replica del commissario: «Non è colpa mia. Il sindaco Petrucci poteva contattarmi, gli avrei spiegato che abbiamo erogato tempo fa un anticipo per le spese di personale e, doverosamente, visto che si tratta di soldi pubblici, richiesto a tutti gli Uffici Speciali Regionali di rendicontare per procedere al conguaglio. Ad oggi non abbiamo ricevuto nulla». Farabollini punta il dito contro gli Uffici Speciali regionali, «soliti attribuire al Commissario il ruolo di bancomat o quello di capro espiatorio al bisogno».

La situazione degli altri comuni

In proposito, alcuni sindaci dei Comuni terremotati delle Marche si dicono tranquilli fino al 31 dicembre «Poi – dice il vice sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi – sappiamo che ci sono i soldi in Finanziaria. Ritardi per i pagamenti? Siamo nei limiti di ciò che è fisiologico. Piuttosto aspettiamo il commissario Piero Farabollini ad Arquata, dove ancora non è venuto. Ci ha detta fra qualche giorno».

A Camerino, il Comune ha smesso da parte delle risorse come anticipo per qualunque necessità compresi gli stipendi per il personale a tempo determinato. Anche a Castelsantangelo sul Nera «si va avanti con anticipazioni», dice il sindaco Mauro Falcucci, ma «è così in vari settori».

Tra i più polemici il sindaco di Amatrice Filippo Palombini che ha chiesto a gran voce al commissario alla Ricostruzione di uscire dal suo isolamento e di rapportarsi con le istituzioni locali. «Sono concorde con le preoccupazioni espresse dal sindaco di Accumoli Petrucci circa le difficoltà finanziarie dei Comuni del cratere. Oggi i nostri bilanci sono di puro trasferimento e di rendicontazione, essendo sospesi i pagamenti di tutte le imposte comunali. E i Comuni sono gravati da un immenso lavoro di rendicontazione sia delle spese ordinarie sia, e soprattutto, delle spese straordinarie per il sisma, per assistenza alla popolazione, per interventi e servizi». «Rendicontazioni che pagano i ritardi di strutture sotto dimensionate come più volte è stato sottolineato – continua -. Chiesi l’immediato rinnovo dei contratti a termine e posi il problema dei segretari comunali come primo atto al Commissario appena insediato. E non è stato fatto. Per questo resto basito dal commento del Commissario in risposta alle problematiche che gli sono state evidenziate, egli sembra non rendersi conto affatto dei problemi dei Comuni e si è chiuso a riccio dentro la sua struttura, abbracciato alle regole e procedure, spesso farraginose, e si allontana sempre più dagli effettivi problemi dei territori». «”Petrucci mi poteva chiamare”. Ma la promessa di essere presente e andare personalmente dai sindaci a constatare di persona i problemi? Per quanto mi risulta ad Amatrice il Commissario è venuto una volta sola, a pranzo con i suoi amici, senza di me – prosegue Palombini – Per il resto, non risponde nemmeno alle lettere e alle richieste e, se prende decisioni su Amatrice, le prende senza nemmeno consultarmi. E all’inaugurazione del processo partecipativo sulla ricostruzione di Amatrice del 28 novembre scorso, alla presenza di quasi tutte le istituzioni e della nostra gente, il commissario – che era stato invitato -non si è degnato nemmeno di mandare una comunicazione o un suo rappresentante. Come se non fosse una cosa che lo riguardasse». «Ho scritto al presidente Conte, ai vicepresidenti Di Maio e Salvini e al sottosegretario Crimi perché chiariscano una volta per tutte quale ruolo ritengano che debbano avere i sindaci nel processo di ricostruzione, e quale debba essere il loro rapporto con il Commissario – conclude il sindaco di Amatrice – In mancanza di chiare indicazioni io, e gli altri sindaci, amareggiati come me e che sto sentendo in questi giorni, saremo costretti a compiere atti straordinari di protesta per i nostri territori e la nostra gente, che non merita questo trattamento».

Anche Zingaretti attacca Farabollini

I rapporti tra Farabollini e i presidenti delle Regioni sono tesi dopo l’eliminazione della famosa “intesa” che lascia ai governatori solo un ruolo consultivo. Tanto che il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha impugnato gli articoli del decreto Genova relativi al terremoto davanti alla Corte Costituzionale, mentre gli uffici della Regione Umbria sono al lavoro su un’iniziativa simile. Ma questa volta la querelle si scalda sul versante laziale del cratere sismico: il governatore del Lazio Nicola Zingaretti invita a raccogliere «il grido di allarme del sindaco di Accumoli» e denuncia il rischio che la ricostruzione si blocchi. «Sono bloccati i trasferimenti per gli stipendi del personale dei Comuni – spiega – sono bloccati i trasferimenti per la rimozione delle macerie e negli ultimi giorni il commissario ha intimato all’Ufficio Ricostruzione del Lazio di bloccare la gara per la progettazione dell’ospedale di Amatrice, malgrado parere positivo dell’Anac e dopo aver acquisito tutti i pareri di idoneità». Zingaretti si rivolge direttamente al premier Giuseppe Conte «affinché intervenga con urgenza su questa situazione imbarazzante e incomprensibile che colpisce un’area martoriata del nostro Paese e dei cittadini che non devono perdere la speranza».

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