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Tav: avviato il cantiere italiano del tunnel di base

Via ufficiale in Valsusa al cantiere per lo scavo del tratto italiano del tunnel di base del Moncenisio, parte fondamentale della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.

Ad accendere il semaforo verde il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, insieme al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ed alla presenza di rappresentanti di istituzioni, associazioni datoriali e sindacali.

“Dopo anni di pazienza si parte con il cantiere, è la vittoria dei Sì – ha sostenuto il ministro Salvini – Viaggiare in treno nel 2032 tra Torino e Lione significherà inquinare di meno e perdere meno tempo come viaggiare tra Messina, Reggio, Roma e Milano. Il 2032 – ha aggiunto – sarà un anno particolare, perché ci saranno anche il primo treno fra Fortezza e Innsbruck e il primo treno non fra Messina e Reggio Calabria ma tra Palermo, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma. Se tutto va come deve andare rispetto a tutto quello che c’è in lavorazione per l’Italia, potrà essere l’anno dello scatto grazie alla visione di chi non ha mai mollato”.

Il vicepremier ha affrontato anche il discorso compensazioni: “È chiaro che un’infrastruttura che porta vantaggio a tanti arreca anche qualche problema a qualcuno, per questo devi accompagnare, spiegare e compensare e noi stiamo lavorando con Rfi per trovare nell’accordo di programma i milioni necessari per chiudere con le compensazioni per il territorio. Si parla di diversi milioni di euro da investire nei Comuni che hanno portato pazienza in questi anni, quindi ringrazio queste comunità e i sindaci, e questa pazienza verrà ricompensata non solo con una grande infrastruttura ma anche da opere che potranno aiutare i cittadini”.

Il presidente Cirio ha parlato di “giornata storica: quando sono diventato presidente della Regione quest’opera era bloccata come tante infrastrutture strategiche del Piemonte, oggi invece si va a pieno ritmo, parte la tratta italiana a testimonianza di come ormai il processo è irreversibile. Se uniamo questo all’aver sbloccato il cantiere dell’assegnazione dell’Asti-Cuneo, l’assegnazione dei lavori sulla Pedemontana Masserano-Ghemme, il Parco della Salute di Torino, per cui sono partite le lettere, abbiamo quattro straordinarie opere per il Piemonte che erano bloccate e oggi veleggiano verso la loro realizzazione. Questo è il Piemonte che ci piace e a cui lavoriamo – ha sottolineato – a cui il Governo regionale ha voluto dare impulso e che ha trovato nel Governo naionale e nel ministro Salvini un interlocutore prezioso”.

Il sostegno alla Torino-Lione è stato confermato in un messaggio da Clement Beaune, ministro francese dei Trasporti: “È una grande soddisfazione vedersi concretizzare questa parte di un progetto fondamentale per le relazioni non solo tra Italia e Francia ma anche europee nell’ambito del Corridioio Mediterraneo. Tutti gli appalti di ingegneria civile necessari per lo scavo delle due canne del tunnel sono ora operativi. Questa nuova linea ferroviaria è l’unica soluzione possibile per trasferire in modo massiccio dalla strada alla ferrovia il traffico merci che attraversa le Alpi franco-italiane. Ed è essenziale per la transizione ecologica e la lotta al cambiamento climatico”.

Infine, il direttore generale di Telt Maurizio Bufalini ha dichiarato che “l’avvio anche in Italia dei lavori per lo scavo del tunnel in cui passeranno i treni è un traguardo che non era scontato. É il risultato del lavoro incessante di progettisti, imprese e funzionari pubblici locali, regionali e nazionali, senza il cui sforzo e determinazione oggi non saremmo qui”.

Le attività in programma

Il raggruppamento binazionale UXT, composto da Itinera (mandataria), Ghella e Spie Batignolles, che si è aggiudicato il miliardo di lavori in Italia, dovrà realizzare i due tubi della galleria ferroviaria fino a Susa con l’impiego di due frese e circa 700 lavoratori.

Dopo aver presentato i lavori alle autorità ha sottoscritto il Patto di integrità e sostenibilità delle imprese della Torino-Lione e la Carta Mission-S, il programma per la sicurezza sul lavoro nei cantieri dell’opera. Due documenti contrattuali attraverso i quali Telt, la società binazionale incaricata dai Governi italiano e francese di gestire la realizzazione della linea, vincola tutta la filiera dei fornitori al rispetto dei principi fondamentali di sviluppo sostenibile indicati dal Global Compact delle Nazioni Unite. Le nuove imprese sono subentrate al cantiere di Chiomonte dopo che a novembre è terminato il contratto per la realizzazione delle nicchie all’interno della galleria Maddalena 1, necessarie per la logistica dei mezzi che devono raggiungere la quota a cui si scaveranno le due canne del tunnel di base.

Il tunnel di base del Moncenisio è lungo 57,5 km, è già in costruzione sul versante francese a partire dall’imbocco a Saint-Julien-Montdenis, si estende per 45 km in Francia e 12,5 km in Italia.

I lavori, realizzati a partire dal cantiere già attivo nell’area della Maddalena di Chiomonte, prevedono l’impiego al picco delle attività di oltre 700 persone. Nei primi mesi le imprese allestiranno il cantiere e avvieranno le attività necessarie a preparare il sito per gli scavi: montaggio delle strutture di cantiere e installazione delle attrezzature e dei materiali, attuazione del progetto esecutivo per le lavorazioni previste e per ordinare le due frese che dovranno scavare fino all’imbocco di Susa.

Sono previsti un totale di circa 30 km di scavi: oltre alle due canne del tunnel di base si devono realizzare anche la galleria Maddalena 2, da dove partiranno le frese, i rami di collegamento tra le due canne, il sito di sicurezza di Clarea e la galleria artificiale all’imbocco est di Susa. Per lo scavo a partire dal sito di sicurezza di Clarea fino a Susa è previsto l’utilizzo di due frese in grado di cambiare le proprie modalità di avanzamento a seconda della tipologia di terreno che devono affrontare.

L’impegno per la decarbonizzazione

Oltre alle azioni per la tutela e il controllo ambientale nel corso dei lavori, il Raggruppamento si è impegnato a rendere quello di Chiomonte un cantiere a “emissioni zero”. Per farlo, mette in campo una strategia che prevede da un lato la minimizzazione delle emissioni attraverso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, sistemi tecnologici per il basso consumo energetico e veicoli, anche elettrici, a basse emissioni. Dall’altro, l’impegno a compensare le emissioni residue attraverso interventi derivanti da progetti certificati.

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