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Studio della Sissa di Trieste dimostra esistenza materia oscura

La materia oscura rappresenta uno dei grandi enigmi dell’astrofisica

TRIESTE – Esiste la materia oscura, ci sono nuove prove. A dimostrarlo una ricerca italiana secondo cui questa componente misteriosa dell’universo è presente in 106 galassie. Lo studio, pubblicato sul The Astrophysical Journal, è frutto del lavoro degli astronomi della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste.

Cosa è? Un mistero lungo secoli

Affascinante e misteriosa, la materia oscura rappresenta uno dei grandi enigmi dell’astrofisica. Si suppone che costituisca circa il 90% della massa dell’Universo, ma la sua esistenza è stata dimostrata solo in modo indiretto, cioè è stata rivelata dalla forza di gravità che esercita sulla materia visibile, cioè quella di cui sono composte stelle, pianeti e l’uomo.

Lo studio

Tuttavia, recentemente questa dimostrazione era stata messa in discussione. «Tre anni fa, alcuni colleghi della Case Western Reserve University hanno messo in forte discussione la nostra comprensione dell’universo e l’approfondito lavoro di molti ricercatori e ricercatrici, mettendo in dubbio l’esistenza della materia oscura nelle galassie», rileva Chiara Di Paolo, dottoranda in astrofisica alla Sissa. Analizzando le curve di rotazione di 153 galassie a spirale, il gruppo«ha ottenuto una relazione tra l’accelerazione gravitazionale totale delle stelle (osservata) e la componente che osserveremmo in presenza della sola materia ordinaria». Tale relazione, «che sembrava valida in tutte le galassie da loro analizzate ha indotto a spiegare l’accelerazione gravitazionale senza chiamare necessariamente in causa la materia oscura».

Il gruppo italiano ha voluto verificare questa relazione, analizzando le curve di rotazione di galassie diverse dalle spirali.

il parere dell’esperto

In tutto sono state analizzate 106 galassie, fra cui 34 galassie nane a dischi. I ricercatori hanno studiato la forza di gravita’ totale di queste galassie e quella esercitata solo dalla materia ordinaria «ottenendo risultati diversi da quanto precedentemente osservato» spiega l’astrofisico Paolo Salucci. «Questo – aggiunge – non solo dimostra l’inesattezza della relazione precedentemente descritta, ma elimina i dubbi sull’esistenza della materia oscura nelle galassie»

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