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Strage di Viareggio: omissioni su rischi ferroviari

I giudici sulla strage di Viareggio hanno scritto che non venne valutato il rischio deragliamento.

Se ci fosse stata più attenzione, probabilmente, il deragliamento si sarebbe potuto evitare. I giudici hanno inoltre sottolineato che: “Va ribadita la doverosità della valutazione dei rischi da parte sia di Trenitalia Spa sia di Rfi Spa”. Entrambe le società non avrebbero “mai effettuato una valutazione dei rischi complessiva, che avesse cioè ad oggetto, con una visione unitaria, la circolazione dei propri treni sul territorio nazionale quanto a Trenitalia e la gestione della sicurezza sull’intera rete da lei gestita quanto a Rfi”.

Nella strage ferroviaria del 29 giugno 2009 morirono 32 persone. Lo scorso 20 giugno, i giudici d’appello hanno condannato 25 imputati.

Tra questi anche Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rfi ed ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, a 7 anni di reclusione; Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, a 6 anni di reclusione.

Nella motivazione dell’appello si legge: “È provato con certezza che le valutazioni dei rischi effettuate negli anni dalle due società non hanno avuto ad oggetto tutti i rischi rilevati connessi ad un deragliamento e quindi hanno effettivamente mostrato le lacune e le omissioni indicate dai giudici di primo grado”.

Tra gli aspetti non considerati c’è stato “il maggior rischio di rottura di un componente conseguente ad una manutenzione non corretta eseguita da soggetti terzi sui quali Trenitalia Spa non aveva un diretto controllo; rischio che doveva essere affrontato stabilendo in che forma attuare i controlli, aumentandoli a valle dell’intervento o almeno aumentando quelli di natura documentale, o in casi di impossibilità di un effettivo controllo valutando tali rotabili come meno sicuri e quindi sottoponendo la loro circolazione a idonee limitazioni ovvero escludendoli dai trasporti più rischiosi (ad esempio non utilizzandoli per il trasporto di passeggeri o merci pericolose)”.

 

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