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Sopraelevata, Movimento 5 Stelle contro sindaco Bucci

 

Movimento 5 Stelle all’attacco del sindaco Marco Bucci per la manutenzione della strada Sopraelevata. Dopo la caduta di calcinacci avvenuta martedì mattina all’altezza della rotatoria di via Milano, i consiglieri penta stellati Luca Pirondini (Comune) e Alice Salvatore (Regione) hanno tuonato contro il primo cittadino sottolineando che «non imparare dal passato è una cosa grave. Non imparare dal sacrificio di 43 persone lo è ancora di più. La sopraelevata perde pezzi, viene usata da mezzi troppo pesanti: un Ducato o un vuv come ne circolano tanti, ad esempio, pesano oltre 2,5 tonnellate».

In una nota, Pirondini e Salvatore hanno ricordato che «il 9 ottobre 2018 veniva approvata all’unanimità una mozione M5s, votata dunque anche dallo stesso Bucci. Quella mozione impegnava il sindaco e la giunta a effettuare un’accurata analisi dei potenziali rischi, fossero essi di origine antropica o naturale, propri o esterni alla struttura, che potessero compromettere il normale utilizzo o la stabilità dell’opera stessa, al fine di elaborare specifiche azioni volte alla mitigazione del rischio. Oggi, 27 agosto 2019, quanto è stato fatto? Niente. Bucci non ha fatto nulla».

«Quell’arteria è continuamente messa a dura prova dal grande traffico che, ogni ora di ogni giorno dell’anno, la percorre – proseguono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle – Ma non solo: non vengono espletati nemmeno doverosi controlli sui mezzi pesanti che la percorrono come se fosse un normale tratto autostradale. Bucci è il sindaco di Genova. Se lo ricorda? Parliamo di ponti, di Gronde, di opere faraoniche e poi? Stiamo forse aspettando una nuova tragedia anche per la Sopraelevata?».

Il crollo calcinacci si è verificato martedì mattina, e l’area interessata è stata transennata e presidiata dalla Locale in attesa della messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco. Lo scorso giugno un altro episodio simile, questa volta però all’altezza di piazza Caricamento. Nei mesi scorsi il Comune si era attivato per installare dei dissuasori agli ingressi della Sopraelevata che impedissero l’accesso ai mezzi pesanti (moltiplicati dopo il crollo del ponte Morandi), ma in certi casi erano stati addirittura divelti.

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