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Seminario 9 giugno Palazzetto Urban sulla vittimizzazione secondaria – tappa del progetto Never Again, co-finanziato dal programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’UE

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Seminario 9 giugno Palazzetto Urban sulla vittimizzazione secondaria – tappa del progetto Never Again, co-finanziato dal programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’UE

Ha fatto tappa oggi presso l’ex Palazzetto Urban, in Via Concezione a Montecalvario, sede del Centro Anti Violenza centrale del Comune di Napoli, il progetto Never Again, co-finanziato dal programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’UE

Il seminario, che vede capofila l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli ed è realizzato in partnership con l’Associazione D.i.Re, il Sole 24 ore, M.A.S.C., l’Associazione maschile plurale e Prodos Consulting, punta a potenziare una risposta di sistema al fenomeno della vittimizzazione secondaria, con una campagna di sensibilizzazione rivolta alle forze dell’ordine, ad avvocati, magistrati e giornalisti. Il workshop, diviso in due fasi, prevede inizialmente un momento di dibattito, seguito poi da uno spettacolo corale, in cui tutti sono parte della storia, per far sì che si prenda consapevolezza e posizione contro la vittimizzazione secondaria.

Ad aprire i lavori l’Assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante, alla presenza della referente del progetto Never Again, dott.ssa Stefania Campisi; della Presidente dell’associazione Arcidonna, nonchè coordinatrice dei Centri antiviolenza Napoli, dott.ssa Rosa Di Matteo; della sociologa coordinatrice delle case di accoglienza, la dott.ssa Tania Castellaccio; del’Avv.ssa civilista Francesca Chiariello e della Psicologa Gabriella Ferrari Bravo.

“Il fenomeno della vittimizzazione secondaria è altrettanto grave quanto quello della violenza primaria sulle donne – ha dichiarato l’Assessore Ferrante – per contrastarlo c’è bisogno di una formazione molto forte e di una particolare sensibilità sul tema da parte di tutti gli operatori del settore per evitare che le donne che trovano il coraggio di denunciare siano costrette a rivivere ulteriormente la violenza subita”.

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