Secondo quanto previsto dalla normativa, faranno parte della Commissione regionale sull’endometriosi, oltre a una rappresentante della Commissione regionale Pari opportunità e due rappresentanti dalle associazioni delle pazienti, almeno un esperto nell’ambito dell’endometriosi per ogni specialità medica-chirurgica interessata nel percorso diagnostico-terapeutico, nonché due specialisti (uno ospedaliero e uno universitario) per l’ostetricia e ginecologia, un rappresentante dell’assessorato regionale del Lavoro e due rappresentanti di Inps e Inail.
Oltre all’adozione del PDTA e del registro di patologia, sarà compito della Commissione endometriosi elaborare programmi per l’aggiornamento dei medici e per l’informazione delle pazienti, individuare iniziative sulla prevenzione delle complicanze e predisporre una relazione annuale sul monitoraggio della malattia.
“Oggi nel nostro Paese sono circa 3 milioni le donne che soffrono a causa dell’endometriosi. Non parliamo solo di un problema che ha ricadute sanitarie, ma di una patologia cronica con importanti ricadute anche sul piano sociale. Definire in modo omogeneo la presa in carico delle pazienti e rafforzare l’assistenza sul nostro territorio è il modo migliore per sostenere tutte le donne che soffrono a causa dell’endometriosi”, conclude l’esponente della Giunta Solinas.