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Sanità a Città della Pieve: La Lotta per i Servizi Sanitari

Sacrifici e Incertezze

Il sindaco Fausto Risini denuncia Città della Pieve come l’unica vittima sacrificale nel Piano Sanitario Regionale (PSR) Umbria, scatenando una richiesta di chiarezza sul futuro della sanità locale.

Promesse Disattese

Il PSR, che prometteva riconoscimento dei diritti e sacrifici della comunità, delude con la previsione di un Ospedale di Comunità e una sperimentazione pubblico-privata, sollevando domande senza risposte.

Passato e Presente

Nel dicembre 2022, la Regione Umbria riconosceva il Presidio di Area Disagiata a Città della Pieve con Pronto Soccorso, un risultato conquistato con impegno collettivo. Tuttavia, la recente delibera regionale disorienta la comunità.

Perdite e Sacrifici

La città ha subito una costante emorragia di servizi sanitari negli anni, con la chiusura del Pronto Soccorso nei festivi, la mancanza di medici di notte, e la privatizzazione del servizio territoriale 118, causando stress agli operatori sanitari.

L’appello ai Valori

Il sindaco fa un appello ai valori fondamentali, sottolineando l’impegno e la dedizione degli operatori sanitari nel salvare vite, nonostante le difficoltà. La carenza di personale e le promesse non mantenute alimentano la determinazione della comunità.

Richieste di Chiarezza

Città della Pieve chiede risposte chiare e immediate: Che fine ha fatto il Presidio di Area Disagiata con Pronto Soccorso? Quali servizi saranno garantiti? Cosa implicherà la sperimentazione pubblico/privata? Come verrà gestito il servizio di emergenza/urgenza?

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