Il giocatore della FUTA65, che dopo aver segnato, fece il saluto romano e mostrò la maglietta con i simboli della Repubblica di Salò è stato squalificato per 8 mesi.
Tutto è iniziato durante una partita tra il Marzabotto e la FUTA65. Eugenio Maria Luppi, dopo aver segnato, non solo fa il saluto romano, ma si spoglia per mostrare la maglietta con i simboli della Repubblica Sociale Italiana. Sembra prossimo ad essere squalificato.
A questo punto il giocatore prova a recuperare. Si scusa sulla bacheca della società. Non solo, dichiara i compagni e la società estranei ai fatti.
Anche il sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, è intervenuto sulla vicenda. Per lui: “è una questione di rispetto per la memoria di chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia”.
L’Anpi ha condannato l’episodio sottolineando: “Il fascismo è un reato, non una semplice opinione, chiediamo alla società calcistica e all’atleta di venire al Sacrario dei Caduti e chiedere pubblicamente scusa. Non possiamo archiviare episodi di questo tipo come semplici ragazzate, perché crediamo che il calcio debba essere portatore di valori come il rispetto e l’amicizia”.
Mesi dopo, la vicenda è stata archiviata con la squalifica del giocatore. Luppi però continua a difendersi dicendo di aver semplicemente salutato il padre e di aver indossato una maglia normalissima.