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Salute: Riccardi, “Cjaso D’Andrea” è risposta di comunità per anziani

Rigolato, 26 mar – “Il progetto della ‘Cjaso Oscar D’Andrea’ è
un esempio importante di un percorso complesso di risposte
multidisciplinari di salute che tiene conto dei bisogni delle
persone anziane e fragili in zone marginali e che è stato
costruito grazie alle forze e all’energia della comunità, delle
associazioni locali e del volontariato. Non si risponde a questi
bisogni profondi solo con le istituzioni e immaginare che
l’Azienda sanitaria si occupi di tutto è sbagliato: le
istituzioni hanno il compito di promuovere il sistema della
sussidiarietà, devono definire le regole e farle rispettare ma
poi consentire a questo straordinario patrimonio di risorse di
liberarsi e dare il meglio”.
Lo ha sottolineato oggi il vicegovernatore con delega alla Salute
e Politiche sociali, Riccardo Riccardi, all’inaugurazione della
‘Cjaso Oscar D’Andrea’ a Rigolato, la struttura di proprietà
comunale, ristrutturata con fondi regionali (1,5 milioni di euro)
e gestita dall’associazione “Vicini di casa” con una decina di
unità di personale. L’edificio, intitolato ad un assessore,
vigile del Fuoco volontario vittima del dovere, è una ex scuola i
cui locali che sono stati ripensati per proporre il più possibile
ambiente e calore di una casa a venticinque ospiti al massimo.
Riccardi nell’occasione ha rimarcato l’importante cambio di rotta
culturale rappresentato dall’introduzione del “budget di salute”.
“Abbiamo sempre avuto in mente un’organizzazione della
residenzialità che, in particolare per la complessità della non
autosufficienza, guardava molto alle strutture, alle regole di
assistenza e semplificava invece il punto principale: il
benessere della persona. Adesso abbiamo iniziato, non senza
difficoltà, ad invertire questo processo e il budget di salute ha
rappresentato proprio questa inversione: prima misuriamo le
esigenze delle persone e sulla base di queste costruiamo le
strutture e le dotiamo delle competenze professionali necessarie.
Nelle zone marginali della regione – ha aggiunto il
vicegovernatore – questo approccio vale ancora di più, perché
sradicare le persone dal luogo dove sono nate, cresciute e hanno
gli affetti più cari risulta più doloroso”.
All’inaugurazione, a cui sono intervenuti il sindaco Fabio
D’Andrea, il presidente e il direttore dell’associazione Vicini
di casa, mons. Gianni Pellarin e Vittorino Boem, il presidente e
il vicepresidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e
Stefano Mazzolini, Riccardi ha ricordato anche la difficile
congiuntura che inevitabilmente ha concentrato molti sforzi del
sistema sanitario sulla gestione della pandemia.
“Avremmo forse potuto fare di più ma siamo capitati in mezzo a
tre emergenze, ora è arrivata anche la guerra. Ieri sono passate
nei nostri confini 40mila persone, circa il 50, 60 per cento di
chi passa in questo Paese, e non possiamo girarci dall’altra
parte di fronte a questa situazione”, ha concluso Riccardi.
ARC/EP/gg

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