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Salute: Riccardi, 750 mln investiti in Fvg durante questa legislatura

220 milioni sono destinati alla sanità territoriale

Udine, 14 giu – “La dotazione finanziaria nell’ambito della
sanità regionale in Friuli Venezia Giulia negli ultimi 10 anni è
stata di un miliardo e 355 milioni di euro. Di questa somma, 750
milioni li investiremo durante questa legislatura e, di questi,
220 sono dedicati alla sanità territoriale, prevalentemente per
tecnologie per risposta ambulatoriale e per le strutture che il
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) identifica in
ospedali e Case di comunità, con il coinvolgimento dei medici di
medicina generale”.

Lo ha sottolineato questo pomeriggio il vicegovernatore con
delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi,
intervenuto in presenza all’incontro “Essere medico oggi: etica,
deontologia e politiche sanitarie” organizzato dall’Azienda
sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) cui hanno preso parte
numerosi professionisti della salute.

Nel ringraziare medici ed esperti per avere promosso
l’interessante evento, occasione di scambio e di crescita per
tutti i partecipanti su temi particolarmente importanti per la
nostra regione, il vicegovernatore ha sottolineato come
l’Amministrazione regionale stia facendo importanti sforzi per il
miglioramento reale delle strutture ospedaliere.

Un esempio – ha ricordato – arriva dall’ospedale di Pordenone,
oggetto di un importante e complesso intervento di potenziamento.
Grazie a dotazioni finanziarie regionali aggiuntive, il nosocomio
sarà dotato anche di una struttura completamente indipendente,
capace di lavorare in condizioni di emergenza, isolata rispetto
all’attività degli altri padiglioni, sulla scorta delle
esperienze maturate degli anni di pandemia.

“Il Pnrr è una grande occasione anche in ambito sanità, ma non
risolve tutte le problematiche che la Regione sta affrontando con
decisione e a occhi bene aperti, a partire dalla scarsa
disponibilità di competenze professionali nelle diverse
specialità – ha continuato Riccardi -. Stiamo lavorando
alacremente per una programmazione adeguata in questo senso che
richiederà 2-3 anni di transizione; tempi, questi ultimi, che ci
vedranno particolarmente impegnati – ha concluso – a partire
dalla medicina generale per passare ai sistemi di
emergenza-urgenza”.
ARC/PT/pph

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