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Roma-Viterbo a rischio sospensione: pendolari in piazza

Chiusura della ferrovia regionale Roma Nord: i pendolari scendono in piazza per manifestare.

Dopo i guasti, i disagi e le corse soppresse, adesso si minaccia la chiusura. Questo è l’epilogo della ferrovia Roma Nord, che collega Roma e Viterbo.

I pendolari però non sono d’accordo. Sabato prossimo dalle ore 10 si terrà un sit-in di protesta in piazza del Popolo.

Il volantino dell’iniziativa non lascia spazio a dubbi: “Non ce la facciamo più. Noi paghiamo biglietti e abbonamenti per avere solo disservizi, mentre Atac incassa a prescindere 90milioni di euro l’anno. È dal 2012 che sentiamo parlare di investimenti, di raddoppi, di nuovi treni. E invece viaggiamo in treni bestiame, sporchi dentro e fuori, imbrattati, vandalizzati, senza servizi igienici e aria condizionata”.

Si dice inoltre che “le stazioni sono inaccessibili a disabili in carrozzina, anziani con il bastone e mamme con i passeggini.”

Fabrizio Bonanni, presidente del Comitato pendolari ferrovia Roma Nord precisa inoltre: “La linea extraurbana rischia di chiudere entro breve e per almeno due anni a causa del mancato adeguamento infrastrutturale da parte di Atac e della Regione Lazio, secondo le direttive dell’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria”. Al suo posto subentreranno bus sostitutivi che correranno lungo la via Flaminia, da Montebello a Viterbo, con “gravi conseguenze sulla tratta urbana”.

Sul piede di guerra anche i pendolari della ferrovia Roma Lido, che collega la stazione di Roma Porta San Paolo, nel quartiere Ostiense, alla stazione di Cristoforo Colombo, nella frazione litoranea di Castel Fusano. Scenderanno in piazza anche loro “per difendere il trasporto pubblico e le ferrovie regionali dal lassismo della Regione e dalla inefficienza di Atac”.

“I cantieri delle stazioni Acilia Sud-Dragona e Tor di Valle sono bloccati da oltre due anni – spiega Nica Annibaldis del Comitato pendolari Roma Lido – così come il cantiere Flaminio sulla Roma-Viterbo. Mancano i servizi utili: scale mobili, ascensori e montascale. La biglietteria poi è chiusa da anni e i tabelloni orari sono inesistenti. È ora di dire basta”.

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