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Roma, novità sull’omicidio Sacchi

La caccia a chi ha ucciso Luca Sacchi finisce nel cuore della notte alla periferia di Roma. Fermati gli autori dell’omicidio del giovane personal trainer, freddato con un colpo di pistola alla testa fuori ad un pub di Roma. La svolta alle indagini, che ha portato al fermo di due ventenni del quartiere San Basilio, è arrivata nel tardo pomeriggio del 23 ottobre quando la madre di uno dei due giovani, autore materiale dello sparo, si è presentata in un commissariato della Capitale. “Mio figlio ha fatto una cazzata”, le parole della donna che ha portato polizia e carabinieri del Nucleo Investigativo sulle tracce dei due.

Oltre al fermo la novità è legata alla dinamica dei fatti: l’omicidio, infatti, si è consumato dopo un tentativo di rapina legata alla vendita di hashish, che la fidanzata di Sacchi, aveva chiesto ai due di procurarle. Ma la quantità di soldi che la ragazza aveva nello zaino ha spinto i due a scipparla. Poi il tentativo di difesa da parte di Luca finito nel sangue. E c’è da chiarire il giallo della presunta presenza di un quinto uomo sulla scena del delitto, forse un complice dei pusher. “Avrebbero dovuto consegnare dello stupefacente ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna senza consegnare la droga”, si legge nel decreto di fermo del pm firmato questa mattina.

Questa versione sarebbe confermata anche da un amico della coppia che agli inquirenti ha rivelato dettagli importanti. Il ragazzo avrebbe infatti spiegato che all’acquisto della droga “erano interessati tre ragazzi e una ragazza” che “aveva visto in quel contesto dinnanzi al pub prima del delitto”. I due fermati in realtà non avrebbero consegnato la sostanza stupefacente – secondo quanto scrive il pm nel decreto – a causa della mancanza della droga, che si impegnavano ad andare a prendere.

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