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Ristrutturazione Magazzino Coop – Centrale Adriatica Anzola Emilia: a rischio il futuro di 300 lavoratori

Nella giornata di ieri, lunedì 07 settembre 2020, Centrale Adriatica, la società appaltatrice Kamila Srl e la società subappaltatrice Ellepi Service Srl che gestisce la logistica per i negozi a marchio Coop, hanno comunicato alle OO.SS. del Commercio e della Logistica, l’imminente avvio di un progetto di ristrutturazione del Magazzino Generi Vari di Anzola Emilia, principale Hub logistico di Coop del Nord Italia, nel quale sono impiegati 300 lavoratori fra diretti e in appalto.Centrale Adriatica ha prospettato un intervento della durata di circa due anni, che dovrebbe partire nel prossimo autunno, con un investimento di 20 milioni di euro solo per le infrastrutture edilizie, nonché una forte automazione del magazzino stesso.
Il progetto prevede quindi la chiusura del magazzino almeno fino al primo semestre 2022, per permettere la demolizione e la ricostruzione di gran parte delle strutture, con il conseguente dirottamento dei volumi di merce sugli altri magazzini della rete logistica del nord di Centrale Adriatica, principalmente Parma, Cesena e San Vito al Tagliamento.

Questo determinerà una pressoché totale sospensione dell’attività lavorativa di tutti i lavoratori sia diretti che in appalto.

Di conseguenza è stato comunicato alle OO.SS la rescissione del contratto di appalto, a partire da inizio ottobre, per le attività di logistica appaltate alla società Kamila Srl che subappalta ad Ellepi Service Srl per la quale sono attualmente occupati circa 250 lavoratori.

Le ricadute sui lavoratori rischiano quindi di essere pesanti, perché si parla di Cassa Integrazione Straordinaria all’80% per 24 mesi per i dipendenti diretti con una forte riduzione del reddito individuale (con una perdita di circa il 40%), mentre molto più incerto è il futuro dei lavoratori in appalto.

Nlla giornata di oggi, 8 settembre è stato proclamata una prima giornata di sciopero del personale in appalto con assemblee dei lavoratori per decidere le iniziative da mettere in campo insieme al personale diretto COOP.

Non ci rassegniamo ad un destino che sembra già scritto e che divide i lavoratori, dando garanzie ad alcuni e abbandonando gli altri. La Coop deve assumersi le proprie responsabilità e garantire un futuro a tutti i lavoratori del sito, sia diretti che in appalto, in un momento storico reso ancora più complesso dalla crisi economica causata dalla diffusione del Covid.

Chiediamo:
    • una sospensione dell’avvio della ristrutturazione in attesa dell’esito del confronto sindacale;
    • ammortizzatori sociali per tutti, sia diretti che in appalto, sfruttando tutti gli strumenti che l’ordinamento mette in campo (ammortizzatori covid, cigs, cigs cd “Decreto Genova”);
    • integrazione al reddito per i lavoratori in ammortizzatore sociale;
    • mantenimento dei livelli occupazionali;
    • meccanismi di informazione e controllo dell’avanzamento dei lavori, per verificare l’effettività del mantenimento dei livelli occupazionali.

Per questo abbiamo subito richiesto l’attivazione del Tavolo di Salvaguardia in Città Metropolitana, alla presenza della Regione e degli Enti Locali.

Un progetto di ristrutturazione, seppur positivo per il rilancio del Sito e del mondo Coop, non può essere costruito sulla pelle dei lavoratori e che, da ultimo, con il loro impegno hanno garantito la continuità degli approvvigionamenti alimentari per i negozi anche nella fase dell’emergenza Covid.

E’ il momento di dimostrare la “differenza” della Coop.
Nessuno può essere lasciato indietro.

Filcams Cgil Bologna
Stefano Biosa

CGIL Bologna
Giacomo Stagni

Filt Cgil  Bologna
Carlo Parente

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