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Rinviato sfratto CasaPound: rischio tensioni

È stato rinviato lo sfratto alla sezione romana del gruppo neo-fascista CasaPound che da anni occupa illegalmente un palazzo in via Napoleone III.

Lo sfratto era ormai deciso da mesi. Tuttavia, non è andato in porto. Ma come mai? “Se entrate sarà un bagno di sangue”. Queste parole hanno fermato lo sfratto al gruppo neo-fascista.

Peccato che tutto sia finito con una stretta di mano a tra Davide Di Stefano e gli agenti della Digos.

Il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone ha commentato il tentativo di sfratto dicendo che: “Nessuno sgombero in vista per CasaPound, nessun danno erariale, nessuna minaccia alla finanza. Lasciano di stucco le ricostruzioni fantasiose di quanto accaduto, o meglio non accaduto, ieri in via Napoleone III.

Come Cpi ci siamo limitati a concordare le modalità per un controllo nello stabile che avvenisse nel rispetto dei diritti e della sicurezza delle famiglie in grave stato di emergenza abitativa che vi risiedono dal 2003. Quando però ci siamo resi conto che non era possibile garantire minime condizioni di dignità per i residenti vista l’inopportuna presenza di una folla di telecamere, ci siamo limitati a chiedere che si rinviasse il controllo ad altra data”.

 

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