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“Rinnovato il Contratto aziendale IMA SpA per il triennio 2021/2023”. Un contratto che affronta i grandi cambiamenti del lavoro e del settore del packaging mettendo al centro la contrattazione

Dopo quasi due anni di negoziato, sospeso nel 2020 a causa dell’emergenza COVID, gestita applicando la
clausola di ultrattività degli accordi esistenti e con intese specifiche legate alla fase emergenziale, le lavoratrici
e i lavoratori di IMA SpA hanno approvato (con il 71,5% di voti favorevoli, 28,5% i contrari e un’affluenza al
voto dell’80% dei lavoratori in tutti i siti – 2248 votanti complessivi) l’ipotesi di Accordo aziendale che interessa
gli oltre 2800 addetti degli stabilimenti di Bologna, Calenzano (FI), Parma e Collecchio (PR) e Alessandria.
L’intesa prevede importanti avanzamenti della parte normativa quali il diritto di Assemblea sindacale presso
IMA SpA per tutti i lavoratori dipendenti di aziende esterne, l’impegno comune a combattere violenze e
molestie sul luogo di lavoro, la formazione dei responsabili per affrontare le diversità di genere, l’introduzione
della Banca ore solidale, l’allargamento ai percorsi di studio non tecnici delle Borse di studio per i figli dei
dipendenti, la conferma del sostegno al piano di mobilità sostenibile finanziato da IMA per i Comuni di Ozzano
e Castel San Pietro Terme, l’adeguamento agli aderenti al Fondo di previdenza Previlabor dei miglioramenti
introdotti dal CCNL per gli aderenti al Fondo Cometa e l’apertura di un confronto sul tema dell’alternanza
generazionale.
Particolare attenzione è rivolta al tema della Formazione e dell’Inquadramento; in particolare viene
confermato il consistente pacchetto formativo già presente in IMA al quale si aggiunge un nuovo piano di
formazione sui temi della digitalizzazione che coinvolgerà tutti i dipendenti. L’accordo prevede inoltre la
rapida apertura di un confronto per aggiornare la mappatura delle competenze e aggiornare il sistema delle
valorizzazioni professionali già presente in IMA anche sulla base della recente riforma dell’inquadramento
professionale introdotta nell’ultimo CCNL.
L’accordo allarga ovunque possibile la flessibilità di orario in ingresso da 1 a 2 ore e rende strutturale l’utilizzo
dello Smart working sperimentato durante l’emergenza COVID regolamentandone tutti gli aspetti relativi a
strumentazione, sicurezza, orario di lavoro, diritto alla disconnessione, buono pasto e introducendo momenti
di monitoraggio e confronto periodici per garantirne una gestione omogenea in tutti gli stabilimenti di IMA
SpA.
Particolarmente innovativa è la parte dell’Accordo che regolamenta il tema dell’assistenza ai clienti a
distanza, sempre più utilizzata durante l’emergenza COVID in alternativa alle trasferte di personale e che
richiede nuovi tipi di competenze e professionalità nell’utilizzo di tecnologie digitali avanzate. L’accordo, su
questo punto, regolamenta formazione, inquadramento professionale minimo (non inferiore al livello B1 – ex
5S), orari di lavoro, sicurezza, reperibilità (con relativo riconoscimento economico e di riposi compensativi
ampiamente superiori a quanto previsto dal CCNL) e il riconoscimento di una indennità economica quando
queste attività vengono richieste fuori dal turno di lavoro previsto, specificando che per le attività richieste in
reperibilità e fuori orario vale il principio della volontarietà.
Per la parte economica il Premio di Risultato previsto sarà di 2700€ annui che sommato al Premio di
Consolidamento (che prevede alla scadenza di rendere di fatto strutturale il 50% della media dei premi annui
erogati nel triennio), in caso di raggiungimento degli obiettivi massimi previsti, porterà nel 2024 il salario
variabile di IMA SpA per un lavoratore di livello C3 (ex 5) a € 5991 annui.
Bologna, 15 marzo 2022

FIOM CGIL BOLOGNA/FIRENZE-PRATO/PARMA

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