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Rete Scolastica Regionale, A Palazzo Jacobucci il vertice con sindaci e consiglieri del territorio per la programmazione provinciale

Ieri pomeriggio, presso la sede dell’Amministrazione provinciale di Frosinone, la consigliera delegata alla Pubblica Istruzione Antonella Di Pucchio, insieme alla dirigente del settore, ingegner Loreta Iacobone, ha incontrato i sindaci e i consiglieri del territorio per condividere il percorso che dovrà concludersi entro il 30 novembre 2023, con la redazione della programmazione della rete scolastica della provincia di Frosinone. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le linee guida emanate dalla Regione Lazio, alle quali la programmazione provinciale dovrà attenersi.

Per l’anno scolastico 2024/2025 la programmazione interesserà soltanto il primo ciclo di istruzione. L’Amministrazione provinciale ha ritenuto che il percorso di programmazione della rete scolastica debba essere condiviso tra Amministrazioni e dirigenti scolastici. La Provincia avrà il ruolo di vagliare e coordinare le proposte che saranno avanzate dai Comuni insieme ai dirigenti scolastici. A tale scopo, nel corso dell’incontro, è stato stabilito che entro il 10 novembre i Comuni, acquisite le delibere dei Consigli d’Istituto, dovranno a loro volta deliberare in tema di programmazione scolastica e trasmettere la proposta alla Provincia.

Le proposte di dimensionamento formulate dalle Amministrazioni comunali in relazione al primo ciclo di istruzione verranno inserite, previa valutazione degli Organismi provinciali, nelle proposte di Piano provinciale. Quest’ultimo sarà a sua volta trasmesso alla Regione Lazio, che dovrà redigere il piano scolastico regionale.

La consigliera Di Pucchio ha voluto stimolare le Amministrazioni comunali a collaborare nella formulazione delle proposte affinché si giunga alla definizione di un piano scolastico provinciale in grado di garantire un’offerta formativa qualitativamente apprezzabile, rispettosa delle esigenze degli alunni e delle loro famiglie, che garantisca continuità e stabilità dell’organizzazione scolastica, che tenga conto delle dinamiche sociali e delle peculiarità, anche culturali del territorio provinciale e che sia, allo stesso tempo, sostenibile.

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