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REGIONE DEL VENETO PREMIA AGENTI DELLE POLIZIE LOCALI CHE SI SONO DISTINTI DURANTE LO STATO DI EMERGENZA SANITARIA. ASSESSORE CORAZZARI, LORO IMPEGNO È STATO FONDAMENTALE NELLA LOTTA AL VIRUS

(AVN) Venezia, 28 marzo 2022

La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore alla Sicurezza Cristiano Corazzari, con delibera ha istituito un’onorificenza per gli operatori delle polizie locali del Veneto che si sono distinti durante lo stato di emergenza dovuto alla pandemia di COVID-19 definendone caratteristiche, criteri e modalità di conferimento.  La delibera, più in dettaglio, approva uno schema di Intesa tra la Regione del Veneto e il Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell’art. 17 della legge regionale n. 41/2003. Tale schema di intesa, al quale seguirà la sottoscrizione tra il Presidente del CAL e la Giunta regionale, è stato approvato oggi all’unanimità in CAL (Consiglio delle Autonomie Locali). Gli agenti premiati riceveranno un distintivo e un attestato di merito.

“La pandemia di COVID-19 ha impegnato e impegna le istituzioni, a tutti i livelli, in uno sforzo senza uguali nella storia recente del Paese per tutelare la popolazione dalle conseguenze del diffondersi del virus – interviene l’assessore regionale alla Sicurezza Cristiano Corazzari –  Lo sforzo è sostenuto in primo luogo dal personale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie nonché della Protezione civile al quale è affidato il compito di curare i contagiati e di garantire l’attuazione del piano di vaccinazione. La lotta al coronavirus non si basa, però, solo su cure e vaccini ma anche sull’applicazione di una serie di misure disposte dalle autorità nazionali, regionali e comunali per prevenire il contagio mediante il cosiddetto distanziamento sociale”.

L’osservanza delle misure è stata affidata alle forze dell’ordine con l’affiancamento delle polizie locali che, nel territorio di competenza, hanno operato al pari dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

“L’attività di controllo, fondamentale per contrastare il diffondersi del virus soprattutto nelle prime fasi della pandemia in cui non era ancora disponibile un vaccino – aggiunge Corazzari – ha comportato per gli operatori della polizia locale un rilevante impiego di tempo oltre l’ordinario e l’assunzione di rischi dovuti al fatto di operare in situazioni in cui non era possibile osservare scrupolosamente il distanziamento sociale.

Motivazioni per le quali si è ritenuto doveroso prevedere un’onorificenza”.

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