Il pakistano Nabeel ha ricevuto una condanna di cinque anni e quattro mesi per abusi sessuali su un minore disabile.
Il ragazzo 21enne pakistano Akhtar Nabeel è stato accusato nell’agosto 2017 di aver compiuto abusi sessuali su un minore disabile della Bassa reggiana.
Il 21enne è stato messo in carcere solo il mese successivo. Infatti il sostituto procuratore Maria Rita Pantani aveva presentato appello al Tribunale del Riesame. La donna infatti, era contraria alla libertà del pakistano.
Era stato il gip Giovanni Ghini a varare il provvedimento che aveva destato molto scalpore.
Alla fine, il pakistano è comparso in aula davanti al giudice Luca Ramponi. Insieme a lui c’era anche il legale Domenico Noris Bucchi.
Il tribunale ha accolto la richiesta di riqualificare il reato da violenza sessuale ad atti sessuali con minori, oltre alle attenuanti generiche. Il magistrato Pantani aveva chiesto per il pakistano una condanna di dodici anni.
Durante il processo erano presenti anche le parti civili. L’avvocato Monica Nassisi rappresentava il bambino abusato. Era presente inoltre la onlus antipedofilia La Caramella buona. Il presidente Roberto Mirabile, stamattina in tribunale, ha seguito tutto il caso. Era presenteanche l’avvocato Marco Scarpati, rappresentante dell’Unione dei Comuni Pianura reggiana, che si è costituita parte civile.
Il fratello della vittima ha commentato l’ultima sentenza dicendo: “Giustizia è stata fatta non solo per mio fratello, ma anche per tutti i bambini che sarebbero potuti diventare vittima di un soggetto che ha dimostrato di non poter stare in una comunità civile. Ma per la nostra famiglia ci vorrà ancora molto tempi e tante cure perché mio fratello torni a vivere la propria vita serenamente. Ma la condanna ci dà fiducia per un futuro migliore”.