ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Qual è la differenza tra probiotici e fermenti lattici?

Qual è la differenza tra probiotici e fermenti lattici?

In caso di problemi intestinali la soluzione più comune è iniziare una terapia a base di probiotici o fermenti lattici per ristabilire la flora batterica. Anche se usati come se fossero intercambiabili, questi due attivi hanno un funzionamento differente

 Il benessere intestinale passa principalmente attraverso l’alimentazione e uno stile di vita sano. Tuttavia l’indebolimento delle difese immunitarie o un periodo di forte stress potrebbero alterare gli equilibri. I fastidi intestinali sono spesso problematici per la vita quotidiana e quindi bisogna correre ai ripari.

Tra le soluzioni più efficaci bisogna menzionare l’assunzione di integratori o farmaci composti da attivi batterici. Scopriamo, allora, le differenze tra probiotici e fermenti lattici e vediamo quale effetto hanno sull’organismo.

Cosa sono i fermenti lattici

I fermenti lattici sono batteri capaci di produrre acido lattico – come suggerisce il nome – fermentando il lattosio. Tuttavia questi ceppi batterici benefici per la salute umana non sopravvivono al passaggio per lo stomaco. Ad ogni modo riescono ad avere una funzione immunitaria, riequilibrante e anche nutritiva.

 

Simili ma diversi: i probiotici

Anche i probiotici sono fermenti lattici, la differenza è che, per le loro particolari caratteristiche, riescono ad arrivare fino all’intestino, superando lo stomaco e gli acidi gastrici. Una volta arrivati a destinazione, si riproducono e svolgono alcune attività metaboliche.

In particolare stimolano la protezione di anticorpi e vanno a rinforzare la flora intestinale “buona”, quella danneggiata da fattori esterni come medicinali o altri processi nocivi. Per essere chiamati tali, i probiotici dovrebbero essere “organismi vivi” che apportano un beneficio concreto a chi li assume. Per questo bisogna scegliere il ceppo giusto che, fra le caratteristiche, deve garantire sicurezza alimentare e vitalità durante tutto il ciclo.

 

Cosa potrebbe danneggiare i probiotici

I probiotici sono quindi molto efficaci nel curare eventuali disturbi o squilibri, tuttavia bisogna considerare che mantengono la loro efficacia massima in determinate circostanze. In prima istanza dovrebbero stare lontani, fino al momento dell’assunzione, da calore e umidità. Per questo è possibile trovare gli integratori più comuni in forma liofilizzata o in boccetta.

Ovviamente anche noi dobbiamo favorire l’attività dei probiotici. In caso di squilibrio indotto da medicinali si può fare poco, tuttavia è importante fare attenzione all’alimentazione e prediligere cibi vegetali e fibre. Questi favoriscono la formazione di acidi grassi a catena corta e, di conseguenza, permettono la proliferazione di quella “flora buona” che è stata precedentemente danneggiata.

 

Dove trovare naturalmente i fermenti lattici

Gli integratori contengono ceppi scelti con un azione mirata, ma esistono anche altri cibi che contengono naturalmente i fermenti lattici. Tra questi bisogna menzionare gli yogurt, i formaggi e il kefir, una bevanda fermentata molto popolare. Tuttavia anche i vegetali possono contenere fermenti lattici: tra i più noti vale la pena menzionare il miso, che proviene da soia e orzo, e il tempeh, prodotto dei semi di soia.

L’importante, però, è cercare di ristabilire il prima possibile l’equilibrio intestinale e puntare sempre su uno stile di vita sano e moderato.

Facebook