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Prostituzione a Bari, 13 arresti e 11 immobili sequestrati

Tredici ordinanze di custodia cautelare: 2 in carcere, 7 ai domiciliari di cui una non eseguita e 4 obblighi di dimora

BARI – Questa mattina tredici persone sono finite in manette con le accuse di locazione di immobili a scopo di esercizio di casa di prostituzione, tolleranza abituale e sfruttamento della prostituzione. Contestualmente gli agenti della Polizia Municipale di Bari ha sequestrato undici appartamenti ubicati sul lungomare di Cagno Abbrescia e in via Alfredo Giovine, nei pressi degli stabilimenti balneari “Pane e Pomodoro”, “Torre Quetta” e “Il Trullo, nei quali si svolgeva l’attività illecita.

Le ordinanze di custodia cautelare (due in carcere, 7 ai domiciliari di cui una non eseguita e quattro obblighi di dimora) sono state eseguite per i reati di locazione di casa di prostituzione e sfruttamento del meretricio nei confronti dei proprietari degli immobili dei gestori di fatto degli immobili, di un cittadino senegalese, Mouhamadou Samb e di un italiano, Francesco De Carolis, (sottoposti rispettivamente alle misure degli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora) che garantivano protezione ed assistenza alle donne che negli immobili esercitavano la Prostituzione. Il provvedimento non è stato ancora eseguito nei confronti di una cittadina brasiliana destinataria degli arresti domiciliari perché in concorso con gli altri indagati avrebbe favorito e sfruttato la Prostituzione

Gli immobili – spiega la Procura di Bari – sono inseriti «in un vero e proprio ‘quartiere a luci rosse’, locati a donne extracomunitarie (soprattutto sudamericane) e di nazionalità rumena che per esercitare il meretricio, a fronte di canoni fittizi indicati nei contratti, corrispondevano ai proprietari/detentori somme giornaliere tra 100 e 150 euro», fatta eccezione per l’unità immobiliare di uno degli indagati, Cosimo Fallacara, concessa a titolo gratuito ad una donna italiana, per favorirne la prostituzione

Le perquisizioni eseguite hanno consentito di sequestrare somme di denaro in contante e libretti di deposito con ingenti importi, nella disponibilità dei proprietari/gestori.

Il Gip ha accolto le richieste avanzate dalla Procura dopo una complessa attività di indagine svolta del settore di polizia giudiziaria del corpo di polizia municipale di Bari, anche mediante intercettazioni telefoniche, ripetuti servizi di osservazione e informazioni apprese dai clienti e dalle vittime. Sono stati anche acquisiti un video ed un file audio che documentano le illecite pretese subite da alcune vittime e raccolte alcune testimonianze nelle forme dell’incidente probatorio.

Le misure

La custodia in carcere è stata disposta per Maria Corallo ed il marito Giuseppe. Agli arresti domiciliari sono finiti invece Maria Abbrescia, Nunzia Settembrini, Nicola Carrassi, Maria Casamassima e il compagno Antonio Perchinella. Obbligo di dimora per Giulia Lorusso, Angela Borgia, Anna Lorusso.

Le vittime

Secondo quanto è emerso dalle indagini, le donne, minacciate dai proprietari delle case in caso di ritardo nei pagamenti pattuiti per l’affitto delle case, dai 100 ai 150 euro al giorno, prendevano appuntamento con i loro clienti prevalentemente sui social network, attraverso i loro profili Facebook. Alcuni degli odierni indagati hanno condanne già passate in giudicato per reati simili e quelle stesse case in passato erano state nuovamente sequestrate perché luoghi di prostituzione. In alcuni casi sugli immobili gravano provvedimenti di demolizione anche per abusi edilizi. Tre delle vittime hanno collaborato con gli investigatori, fornendo dettagli delle presunte attività illecite dei loro sfruttatori.

Il sindaco Decaro: “Non cediamo all’illegalità”

«Le attività condotte dal Corpo municipale dimostrano che non abbiamo intenzione di cedere ad alcuna forma di illegalità e di degrado sociale, soprattutto quando si manifesta a danno di donne sottoposte a violenze e sfruttamento di ogni genere». Lo dichiara il sindaco di Bari, Antonio Decaro, commentando l’operazione della Polizia Municipale, coordinata dalla Procura di Bari. «Attraverso la costanza di chi quotidianamente è impegnato nel contrasto alla criminalità, – ha detto Decaro – sono stati sequestrati 11 locali e consegnate alla giustizia 13 persone, tra Bari, Bitetto, Palo del Colle, Roma e Aosta, che da tempo ricattavano e sfruttavano donne, anche giovanissime, finite nella rete della prostituzione». «Desidero ringraziare la magistratura e la Polizia locale – ha detto ancora il sindaco – che, con il prezioso lavoro portato avanti in questi ultimi mesi, hanno consentito di chiudere un’operazione molto importante. Attraverso questa indagine, è stata infatti scoperta un’organizzazione criminale che aveva messo in piedi un vero e proprio quartiere a luci rosse lungo la costa sud della città».

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