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Promuovere la prevenzione è fondamentale per individuare il prima possibile le patologie

 

L’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali e l’Azienda USL Valle d’Aosta informano che la Giunta regionale ha approvato le nuove “Linee guida regionali sull’organizzazione degli screening oncologici.

L’Assessore Carlo Marzi evidenzia in merito: Promuovere la prevenzione è fondamentale per individuare il prima possibile le patologie: va data ancor più copertura ai programmi di screening, che già mostrano risultati soddisfacenti, rafforzando i percorsi di formazione specifica e avvalendosi sempre più dei vantaggi che può offrire la digitalizzazione. Insieme all’azienda USL puntiamo sempre più ad accrescere il coordinamento delle azioni e i monitoraggi delle attività svolte, per disporre di prese in carico e cure sempre più efficaci e compatibili alle diverse situazioni di difficoltà che le persone si trovano ad affrontare a causa delle patologie di cui soffrono. In tale ambito – prosegue l’Assessore Marzi – proprio per rispondere al meglio alla complessità dell’impegno cui far fronte, è stato istituito il nuovo Dipartimento funzionale Oncologico recentemente approvato con il nuovo Atto aziendale dell’USL”.

La Giunta, in ottemperanza alle normative nazionali e regionali in materia di salute, ha adottato importanti misure volte a potenziare e migliorare l’efficacia dei programmi di screening oncologici attivi per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Tra le innovazioni: la digitalizzazione delle attività e le azioni di comunicazione, che contemplano ora anche i canali social.

Il coordinatore gestionale del Piano è il dott. Maurizio Castelli, Direttore dell’Area Prevenzione dell’Azienda USL che spiega: L’aggiornamento della precedente Delibera di Giunta Regionale sugli screening oncologici (del 2015) si è reso necessario per modificare tutti quegli interventi normativi, tecnici e procedurali che nel corso degli anni si sono succeduti fino ad oggi. Ciò al fine di preparare, per il futuro, un’organizzazione che tenga conto dei cambiamenti digitali, della tempestività delle informazioni che devono intercorrere fra cittadino ed Azienda, del coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse, dell’importanza della formazione degli operatori, della comunicazione (più rapida, partecipativa ed economica), delle valutazioni di natura epidemiologica a fini di programmazione sanitaria”.

“Lo scopo finale – prosegue il dottor Castelli -, attraverso la sensibilizzazione dei nostri cittadini verso uno strumento di prevenzione secondaria fondamentale come quello degli screening oncologici, è di aumentare l’adesione (peraltro già soddisfacente) alle prestazioni rese disponibili e di permettere ai clinici di intercettare, in fase assai precoce, lesioni precancerose o neoplastiche, consentendo interventi rapidi, cure efficaci e meno invasive, tassi di sopravvivenza maggiori per i soggetti malati, qualità della vita migliore”.

Le azioni prevedono l’implementazione delle sinergie con le organizzazioni/strutture socio-sanitarie e le associazioni di cittadini e pazienti impegnate sul territorio nell’assistenza di soggetti fragili, per individuare i fabbisogni delle popolazioni difficili da raggiungere. Le strategie condivise si attuano attraverso la produzione e diffusione di materiale specifico per le persone straniere residenti in Valle d’Aosta redatte in lingue diverse, la presa di contatto con le organizzazioni/strutture istituzionali locali impegnate sul territorio (Comuni, Unité des Communes) ed afferenti ad associazioni di volontariato e del terzo settore (professionisti sul campo quali ad esempio mediatori culturali) e un’attività di confronto fra tutte le parti coinvolte in questo percorso di reclutamento e fidelizzazione dei sottogruppi svantaggiati.

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