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Promozione dell’autonomia abitativa di donne vittime di violenza

Il 22 novembre 2023 è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per la promozione dell’autonomia abitativa di donne vittime di violenza, promosso dalla Città metropolitana di Bologna, dai Comuni e Unioni di Comuni dell’area metropolitana di Bologna, dalla Regione Emilia-Romagna, da ACER Bologna e Solaris Srl, dai sindacati e dalle associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini, e dai Centri Antiviolenza del territorio.

Il Protocollo è l’esito di un percorso condiviso di ascolto e confronto con diversi soggetti, che ha preso avvio nella primavera del 2023 su iniziativa della responsabile del Piano per l’Uguaglianza, Simona Lembi, insieme alla vicesindaca del Comune di Bologna Emily Marion Clancy e alla consigliera metropolitana delegata alle politiche abitative Sara Accorsi, per contrastare il fenomeno della violenza di genere mediante azioni di empowerment e di sostegno all’autonomia delle donne in fuoriuscita da percorsi di violenza.
Il tema dell’autonomia abitativa è, del resto, tra le azioni promosse dal Piano Metropolitano per l’Uguaglianza di Genere 2021-2026, dal Piano Regionale contro la violenza di genere e relative Schede Attuative, approvate con la DGR n.1785/2022.

Il Protocollo prevede che i soggetti sottoscrittori si impegnino a promuovere l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza attraverso l’adozione di almeno una delle dieci azioni previste dal documento, che interessano tanto l’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) quanto l’Edilizia Residenziale Sociale (ERS), fino ai soggetti privati.

 

In particolare il Protocollo impegna a:

  • promuovere modifiche ai Regolamenti comunali di accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica prevedendo punteggi preferenziali per le donne vittime di violenza, o assegnazioni di alloggi per vittime di violenza in deroga alle graduatorie di accesso in situazioni di emergenza abitativa, anche agevolando procedure di mobilità intercomunale in accordo con il nucleo familiare per garantirne la sicurezza o per rispondere ad esigenze di conciliazione vita-lavoro;
  • promuovere il reperimento di alloggi sfitti in disposizione a soggetti privati da reimmettere sul mercato della locazione a canone concordato, anche attraverso l’intermediazione di Agenzie per la locazione e con le modalità e le risorse previste dal programma regionale “Patto per la Casa”;
  • promuovere il riattamento di alloggi sfitti di proprietà pubblica da reimmettere sul mercato della locazione a canone calmierato e da destinarsi a donne vittime di violenza, la cui gestione potrà essere regolata da convenzioni o accordi specifici tra Enti pubblici, privati e del terzo settore.

 

Significative sono anche le azioni previste dal Protocollo, ai sensi della legge regionale L.R. 24/2001 e successive modifiche, per la tutela abitativa del nucleo familiare nel caso in cui l’assegnatario dell’alloggio ERP sia autore di violenza domestica. Infatti, in caso di condanna dell’assegnatario si prevede il diritto al subentro nella titolarità del contratto di locazione da parte degli altri componenti del nucleo; in caso di allontanamento dell’assegnatario, è assicurata la permanenza dei restanti componenti del nucleo familiare.
Infine, Il Protocollo prevede anche il subentro nella titolarità della richiesta di accesso alla graduatoria per l’alloggio ERP di un altro componente del nucleo, nel caso in cui verso il richiedente sia stato disposto l’allontanamento per fatti riconducibili a violenza domestica.

Il Protocollo propone quindi un ampio ventaglio di misure per soluzioni abitative pubbliche, a canone concordato e a libero mercato, nella volontà di favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza e rispondere al fenomeno della violenza di genere che colpisce in maniera trasversale, indipendentemente da redditi e capacità economiche. Infine, si sottolinea che il Protocollo, di durata triennale, è frutto di una interlocuzione attiva e partecipata di tutti gli enti sottoscrittori, segnale chiaro del fatto che il contrasto alla violenza di genere è un’azione efficace solo se agita in maniera plurale.

“Il Piano per l’Uguaglianza lavora da un anno ad un Protocollo per l’autonomia abitativa di donne che hanno subito violenza, come indicato dal Consiglio metropolitano nel Luglio 2022 − sottolinea la Responsabile del Piano per l’Uguaglianza Simona Lembi −. Si tratta di riconoscere che la violenza è una delle fragilità di cui tenere conto nell’assegnazione della casa pubblica. Un enorme passo in avanti, concreto ed importante, per definire nuovi progetti di vita e sostenere l’autonomia di donne che hanno subito violenza. Importante sottolineare che si tratta di un accordo pubblico/privato, definito a partire dal sapere e dalle competenze dei Centri Antiviolenza di Bologna metropolitana”.

“Il Protocollo per l’autonomia abitativa – aggiunge la Consigliera delegata alle politiche abitative Sara Accorsi – è il segnale chiaro che come istituzioni vogliamo dire alle donne vittime di violenza: denunciate, chiedete aiuto ai Centri Antiviolenza, perché abbiamo lavorato ad uno strumento che, una volta uscite dall’emergenza, può contribuire alla costruzione di un vostro nuovo percorso stabile di vita, di cui la casa è un elemento determinante. Il Protocollo propone misure per le diverse soluzioni abitative, pubbliche, a canone concordato, a libero mercato e questo perché la violenza di genere colpisce in maniera trasversale tutte le donne, indipendentemente da redditi e capacità economica. Infine è importante sottolineare che il Protocollo è frutto di una interlocuzione attiva e partecipata di tutti gli enti sottoscrittori, interlocuzione che è il segnale più chiaro del fatto che il contrasto alla violenza di genere è efficace se agito insieme da molte persone e istituzioni e se monitorato nel tempo, per questo il Protocollo prevede specifiche azioni di monitoraggio anche in raccordo con l’Osservatorio metropolitano sul sistema abitativo”.

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