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Prof deceduta dopo il vaccino: c’è un indagato

 

Cinzia Pennino, la professoressa morta dopo il vaccino anti Covid-19, non sarebbe deceduta a causa del medicinale, bensì per colpa di un errore di valutazione da parte del medico che glielo ha somministrato. Lo rende nota l’autopsia effettuata sul corpo della donna. La 46enne è morta lo scorso 28 marzo, a distanza di 17 giorni dalla somministrazione. Di recente il medico legale ha depositato la relazione riguardo al caso. Come si legge da Palermo Today, V.F., il medico vaccinatore, è attualmente indagato per omicidio colposo.

Secondo quanto ricostruito dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Giorgia Spiri, visto che Cinzia Pennino soffriva di obesità, il medico ora indagato, nel corso dell’anamnesi, avrebbe dovuto seguire le linee guida da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Alla Pennino era stata somministrata una dose di Astrazeneca e tale vaccino avrebbe potuto avere ipotetici effetti avversi in presenza di una simile situazione. Le indicazioni dell’ISS consigliavano, in una tale situazione, di non somministrare il vccino.

Secondo l’accusa il medico indagato avrebbe dovuto osservare le linee guida dell’ISS, evitando dunque di somministrare a Cinzia Pennino il vaccino. Dalle indagini dunque non emergerebbero dunque effettive colpe da parte di Astrazeneca, ma perlopiù un uso improprio.

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