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Porto Vivo sarà vissuto da 20.000 persone al giorno

Questo pomeriggio (23 novembre) nel salotto azzurro del palazzo municipale alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza, dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Elisa Lodi, dell’assessore alle Politiche Finanziarie, Everest Bertoli e del direttore del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori pubblici e Patrimonio ing. Giulio Bernetti, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto definitivo della cabinovia.

“Oggi presentiamo il progetto definitivo della cabinovia – ha esordito il sindaco Roberto Dipiazza – che contribuirà ad alleggerire il problema della viabilità di via Commerciale e di Strada del Friuli e contemporaneamente sarà anche una grande attrazione turistica. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto”.

“La presentazione di questo progetto è molto importante per questa città – ha proseguito l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Elisa Lodi -. Il progetto è stato promosso come sostenibile e innovativo e quello che presentiamo oggi non è un libro dei sogni ma l’opera che verrà realizzata dall’ingresso del Molo IV fino al parcheggio di Opicina. Il cambiamento delle stazioni – ha sottolineato Elisa Lodi – è avvenuto in un tempo antecedente di quasi un anno rispetto alle dichiarazione di Vittorio Sgarbi, ed è stata una richiesta della Sovrintendenza, condivisa con il Sindaco e l’Amministrazione comunale. Grazie al progetto di riqualificazione del Porto Vecchio, una parte di città atualmente non usufruibile diventerà vivibile, grazie al passaggio sovrastante della cabinovia, al 100%. Complimenti a tutte le persone che stanno lavorando a questo progetto, gli uffici e tutti i professionisti che stanno svolgendo incarichi anche esterni, perché tutta la documentazione prodotta è frutto di analisi realizzate da professionisti del settore”.

“Per noi come Comune di Trieste è motivo d’orgoglio che questa idea progettuale sia stata scelta dal nostro Governo per essere trasformata in progetto da finanziare con il PNRR – ha sottolineato l’assessore alle Politiche Finanziarie, Everest Bertoli -. Purtroppo, due sono gli errori che si stanno commettendo in questa città, il primo è non avere la capacità di guardare a quello che sta nascendo, non con gli occhi di oggi, ma con gli occhi di quello che sarà il Porto Vecchio e la città tra dieci, quindici anni, un’area completamente rigenerata, dove ci saranno migliaia di persone che lavoreranno e vivranno. Il secondo errore è la sindrome NIMBY (inglese per Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”) tutto si può fare purché non sia fatto nel mio giardino. Si tratta di un progetto importante di rigenerazione urbana nato dal confronto serrato con tutti gli altri attori coinvolti. È un’idea futribile per la città perché un conto è preservare per valorizzare, un altro è cristallizare. Sono convinto – ha concluso Everest Bertoli – che nei prossimi tre, quattro anni riusciremmo a cambiare l’aspetto del Porto Vecchio”.

A margine della conferenza l’assessore alle Politiche del territorio, Michele Babuder ha dichiarato che “C’è molta attenzione a tutto il sistema della mobilità all’interno di Porto Vivo che vedrà il passaggio di circa 20.000 persone al giorno. La cabinovia rientra in questo contesto quale infrastruttura di mobilità ecosostenibile, silenziosa, sicura, veloce e con il minor impatto sul consumo del suolo rispetto ad altre soluzioni”.

Il direttore del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori pubblici e Patrimonio ing. Giulio Bernetti ha ricordato che il progetto è stato proposto dal Governo ed è stato inserito nei lavori della Commissione Europea già nel luglio del 2021, nel regime 1, come investimento che contribuirà sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici. Giulio Bernetti ha proseguito con l’illustrazione del progetto.

L’importante intervento di rigenerazione urbana di Porto Vivo, all’insegna dell’ecosostenibilità sta facendo tornare a nuova vita il vecchio scalo che si sviluppa su un’area di 66 ettari, caratterizzata da moli, fabbricati, hangar e magazzini. In questo importante intervento di riqualificazione urbana trigenerazionale, ovvero rivolto ai bambini, adulti e anziani. Nel portale dedicato www.portovivotrieste.it si possono vedere tutti i progetti in corso e molto altro.

Il Comune di Trieste ha già investito oltre 150 milioni di euro tra risorse proprie, ministeriali, regionali e fondi PNRR e EDR. Ogni progetto in corso di realizzazione fa parte di un insieme unico e armonico capace di salvaguardare l’architettura dei luoghi e capace di immaginare una società che si proietta al futuro, salda nelle proprie radici. In questi nuovi spazi è prevista la presenza di circa 20.000 persone al giorno e molta attenzione è stata dedicata alla mobilità che si svilupperà su quattro grandi direttrici più una aerea. La direttrice più interna verso la stazione ferroviaria, i cui lavori sono in fase conclusiva e presto verrà aperta, sarà caratterizzata da ampi marciapiedi e da una lenta circolazione veicolare e da una pista ciclabile veloce.

Nell’asse centrale, invece, ad inizio del prossimo anno partiranno gli interventi del bellissimo Parco lineare verde dell’architetto Femia che si sviluppa per una lunghezza di oltre 3 km dal Molo IV al terrapieno di Barcola, dove troveranno spazio aree gioco e di relax attrezzate, una pista ciclabile lenta, percorsi pedonali e da corsa tra il verde. Uno spazio totalmente libero da tracciati e mezzi di mobilità a terra che lo taglierebbero in due, impedendone la completa vivibilità e fruibilità. Un’altra direttrice più verso il mare è costituita dal Viale Monumentale che passando tra i Magazzini più storici e pregiati condurrà al Museo del Mare. Il corridoio sul mare, infine, sarà caratterizzato da bellissime passeggiate che costeggeranno i bacini ed i moli.

A questi quattro assi si aggiunge l’infrastruttura di mobilità sostenibile della Cabinovia Trieste – Opicina che passando al di sopra del Parco lineare verde, oltre a garantire un’esperienza di viaggio spettacolare, silenziosa e veloce, non ostacolerà la totale fruibilità degli spazi pedonali che, invece, sarebbero stati compromessi da mezzi di collegamento a terra molto impattanti che oltre ad intralciare la prospettiva visiva avrebbero tagliato il Parco lineare in due utilizzando gran parte del suolo. (Le immagini del progetto definitivo al link a seguire rispecchiano le proporzioni reali dei manufatti e si può vedere come è la situazione oggi e come sarà con il Parco Lineare verde con la cabinovia)

Questo progetto, già presente negli strumenti di pianificazione del Comune ed arrivato al secondo posto al premio nazionale Go Slow 2020, è stato proposto nel PNRR dal Governo Italiano all’Europa nel 2021 ed inserito negli interventi di Regime 1 (Investimenti che contribuiscono sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici) ottenendo il finanziamento totale di 62 milioni di euro che non possono essere destinati ad altri interventi.

Lo scorso 16 novembre è stato consegnato all’Amministrazione comunale il progetto definitivo della cabinovia metropolitana Trieste – Opicina a cui seguiranno tutte le valutazioni tecniche, integrazioni, conferenze dei servizi da parte degli Enti coinvolti.

 

La cabinovia metropolitana è basata su 4 stazioni (Molo IV, Polo Museale, Park Bovedo (Barcola), Opicina) collocate in punti strategici ed al momento è il mezzo di mobilità più sicuro e con il minor utilizzo e consumo di suolo. Le cabine hanno 10 posti e sono accessibili a disabili, passeggini, biciclette e transitano ogni 20 secondi, sostanzialmente azzerando i tempi di attesa in fermata che sono la principale caratteristica negativa del Trasporto Pubblico. Il viaggio consente di portarsi a destinazione in tempo certo e indipendente dal traffico (appena 14/15 minuti sono necessari per collegare le due stazioni più lontane) ed è piacevole: avviene stando seduti in tutta comodità e con un panorama eccezionale.

Il tracciato scende dalla frazione di Opicina fino al mare e attraversa il vecchio scalo fino al cuore della città a 5 minuti a piedi dalla Piazza Unità, centro di Trieste.

Lungo il Porto Vivo è stato scelto di immergere il tracciato della cabinovia sul retro rispetto agli edifici più pregiati nel realizzando Parco Lineare, viale verde finanziato dal PNRR-MIC con 23 milioni di euro (i cui lavori partiranno anche all’inizio del prossimo anno). La via aerea consente inoltre di non avere infrastrutture continue a terra che creano un taglio longitudinale di intralcio ai percorsi e alla fruizione pedonale e ciclabile.

Le stazioni costituiscono anche poli intermodali: hanno ampi parcheggi, velostazioni e stazioni bike sharing, fermate di scambio con le linee bus. La stazione “Trieste” è inoltre collocata in corrispondenza del principale polo intermodale della città dove si trovano la stazione ferroviaria, la autostazione dei bus extraurbani e internazionali e il principale hub dei bus urbani, dove circa 20 linee bus transitano o hanno il capolinea.

Nella Stazione Bovedo è stata già prevista nella progettazione per il prossimo futuro, così come chiesto dal Consiglio Comunale, un collegamento con la Strada del Friuli ed il Faro della Vittoria, attraverso un potente pedonale sopra Viale Miramare ed una risalita a cremagliera (come nelle immagini del progetto). Tale collegamento, come chiesto, servirà sia agli abitanti di Strada del Friuli, sia per un più agevole accesso ai turisti che vorranno andare a visitare il Faro. In questa Stazione, isolata dal contesto urbano, saranno collocati i moderni motori, molto silenziosi.

Le Stazioni “Trieste” (al Molo IV) e la Stazione “Porto Vecchio” sono state modificate rispetto al progetto iniziale di Fuksas in base al parere sul progetto preliminare rilasciato dalla Soprintendenza lo scorso dicembre 2022 e sono state inserite in questo progetto definitivo.

La Stazione di Opicina, perfettamente inserita nell’ambiente circostante, disporrà di un parcheggio gratuito per circa 400 autovetture.

La Cabinovia risponde ad alcune esigenze fondamentali per lo sviluppo della città:

Porto Vivo vedrà il recupero di oltre 1 milione di metri cubi e numerose attività che porteranno ad almeno 20.000 spostamenti al giorno da e per l’intera area che è chiusa tra il mare e la ferrovia. La viabilità esistente, già critica per buona parte dell’anno, non è in grado di sopportare tale traffico. La cabinovia è l’unico mezzo che consente di raggiungere Porto Vivo “volando”, senza gravare sulle infrastrutture esistenti e costituisce un supporto essenziale all’accessibilità della zona.

La stazione di monte è collocata in un punto strategico che consente di intercettare il traffico proveniente dal resto d’Italia (“accesso nord”) e dall’autostrada Slovena a nord est. Oggi l’accesso nord si basa su infrastrutture stradali inadeguate, con problemi statici e con una capacità del tutto insufficiente. La cabinovia consentirà di lasciare l’auto fuori città e raggiungere il cuore di Trieste in poco più di una decina di minuti.

La cabinovia connette in circa 6 minuti i rioni di Barcola e Opicina che oggi, a causa del dislivello e della mancanza di infrastrutture sono invece percepite come distanti e implicano un tragitto che in termini di tempo, anche utilizzando l’automobile, può arrivare a quattro volte tanto.

Questa infrastruttura, oltre a essere di per sé un’attrazione turistica, elemento che da solo ne giustifica l’esistenza in molte altre città, consente anche ai triestini ed ai turisti di raggiungere l’altopiano carsico in bicicletta o a piedi senza attraversare strade pericolose e dislivelli notevoli, oltre che i poli museali di Porto Vivo e, domani, connettere la stazione con il previsto terminal crocieristico.

Al seguente link è possibile scaricare la presentazione del progetto definitivo: https://www.dropbox.com/scl/fi/5fldigfob9nwcwdjhl7ml/Presentazione-Progetto-Definitivo_Cabinovia-23-11.pdf?rlkey=cr146e1x0wofqub4ehbr4nkf4&dl=0

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