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Petrolio vola su ipotesi stop import Russia. Salgono oro e materie prime

 

Volano le quotazioni del petrolio sull’ipotesi di uno stop dell’import dalla Russia: il greggio del Texas guadagna l’8,62% a 125,76 dollari al barile; il Brent vola verso i 130 dollari a 129,48 dollari (+9,63%).

La guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia continuano a incidere sui prezzi dell’ oro e delle materie prime.

Il lingotto con consegna immediata dopo aver toccato i 2.000 dollari l’oncia segna 1.980 dollari l’oncia con un rialzo dello 0,5%.

Il rialzo maggiore è però del Nichel che ha visto un balzo del 16%. In tensione anche l’alluminio (+2%) e il rame (+3%). Corre il palladio che sale del 5,2 percentuali attorno ai 3.137 dollari all’oncia.

Le Borse asiatiche chiudono in profondo rosso la prima seduta della settimana. Sui mercati pesano gli effetti sull’economia della guerra in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia. Nuovo balzo delle materie prime, tra cui petrolio e gas, mentre si discute su nuove sanzioni tra cui il divieto di importare il petrolio da Mosca. Tokyo in calo del 2,94%, con l’indice ai minimi in 16 mesi. Sul mercato valutario lo yen si indebolisce a 114,90 sul dollaro, mentre si apprezza poco sopra a 125 sull’euro. A contrattazioni ancora in corso Hong Kong cede il 3,4%, Shanghai (-2,2%), Shenzhen (-2,9%), Seul (-2,3%) e Mumbai (-2,2%).

 

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