Questa crisi globale di carattere sanitario rimanda a una crisi più profonda, che richiede una “pandemia spirituale”
La pandemia del Covid-19 che ha invaso il mondo non ha a che fare solo con la medicina e la politica, ma anche con la ricerca di un senso profondo dell’esistenza, con la fede in Dio e la preghiera “come elemento costitutivo di tutte le religioni e dimensione fondamentale di qualsiasi umanesimo” come sosteneva il teologo Jean Danielou nell’opera: “La preghiera problema politico”. Basti ricordare l’interesse che ha suscitato la preghiera di papa Francesco il 27 marzo scorso in una piazza san Pietro deserta e vuota, le pratiche religiose di tutti i credenti in questo tempo di crisi. In questo contesto si colloca la giornata di preghiera, digiuno e carità, per chiedere a Dio la guarigione da questa pandemia indetta ieri dall’Alto comitato per la fratellanza umana.