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Omicidio ‘paladino legalità’, un arresto

 

La Squadra Mobile di Bari ha arrestato a Gravina in Puglia un imprenditore 68enne, Gaetano Scalese, accusato di omicidio aggravato e porto illegale di arma da fuoco per l’uccisione di Pietro Capone con due colpi di pistola alla testa, la sera del 10 marzo 2014 a Gravina. Il provvedimento cautelare, inizialmente respinto dal Gip, è stato ora emesso dal Tribunale che ha accolto il ricorso della Procura. Capone, all’epoca 49enne, era considerato un ‘paladino della legalità’, nella lotta agli abusi edilizi. Il killer seguì in auto la vittima mentre rincasava, colpendolo a morte a pochi metri da casa, prima da dietro, alla nuca, poi quando era già a terra. Le battaglie di Capone contro amministratori pubblici e imprenditori gli erano costate diverse denunce, ma ne aveva anche fatte, di denunce, anche di natura privata e nei confronti di Scalese, che Capone accusava per alcune costruzioni in un terreno confinante: l’omicidio venne compiuto un mese prima dell’udienza penale e Scalese fu il primo sospettato.

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