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Nuova Rete Scolastica Abruzzese 2024-2025: Approvato il Piano dell’Assessore Quaresimale

1. Innovazioni per l’Anno Scolastico 2024-2025

L’assessore regionale all’Istruzione, Pietro Quaresimale, ha annunciato il via libera della Giunta regionale al nuovo piano della rete scolastica per l’anno accademico 2024-2025. Questa decisione riflette le linee guida del Ministero dell’Istruzione, che ha ridefinito i parametri numerici per favorire l’autonomia delle istituzioni scolastiche.

2. Riflessi Demografici nella Nuova Geografia Scolastica

Il piano tiene conto dell’andamento demografico della regione Abruzzo, registrando negli ultimi anni sfide significative, soprattutto nelle aree interne. L’assessore Quaresimale sottolinea che nonostante le difficoltà, il piano non prevede la soppressione di scuole, ma concentra gli interventi sulle direzioni e gli uffici amministrativi.

3. Punti Chiave delle Modifiche per le Province

Provincia di Teramo:

  • Attivazione dell’Istituto Tecnico Tecnologico Chimica, Materiale e Biotecnologie a Teramo.
  • Ad Atri, nuovo indirizzo di studio “Servizi Culturali e dello Spettacolo” e istituzione dell’articolazione “Gestione del Territorio.”

Provincia dell’Aquila:

  • Riorganizzazione dell’Istituto omnicomprensivo di Roccaraso, aggregando plessi all’I.C. di Castel di Sangro e all’I.I.S. Patini-Liberatore.
  • Aggregazioni e accorpamenti mirati per ottimizzare risorse e offerta formativa.

Provincia di Pescara:

  • Unificazione tra l’Istituto comprensivo “Giardini” di Penne e l’Istituto comprensivo “Ciulli Paratore” di Penne.

Provincia di Chieti:

  • Creazione di un unico Istituto di Istruzione Superiore “Umberto Pomilio-Galiani De Sterlich.”
  • Riorganizzazione dell’Omnicomprensivo di Guardiagrele e istituzione di un nuovo Omnicomprensivo “Cosimo Ridolfi.”

4. Sfide e Prospettive per il Futuro

L’approvazione del piano per l’anno 2024-2025 rappresenta una risposta alle sfide demografiche della regione. Le modifiche mirano a mantenere e potenziare l’offerta formativa, garantendo che le comunità locali non subiscano riduzioni di servizi educativi.

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