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Nucleare, report di Greenpeace: Framatome e Siemens supportano la Russia, gli accordi con la società statale russa Rosatom favoriscono gli interessi di Mosca 

La compagnia francese Framatome e la tedesca Siemens Energy stanno sostenendo gli interessi economici e geopolitici di Mosca, continuando a fornire alta tecnologia e know-how a Rosatom, società statale russa attiva nel settore dell’energia nucleare. È quanto rivela il nuovo rapporto pubblicato oggi da Greenpeace Francia e Greenpeace Germania: entrambe le compagnie agiscono ignorando il coinvolgimento attivo di Rosatom nell’invasione russa dell’Ucraina.

«Mentre non cessano le sofferenze causate da Mosca alla popolazione ucraina, Framatome e Siemens continuano a fare affari con l’azienda statale russa: una situazione intollerabile», dichiara Kateryna Bystrytsska, responsabile della comunicazione di Greenpeace CEE in Ucraina. Greenpeace chiede che Rosatom venga immediatamente aggiunta all’elenco dei soggetti interessati dalle sanzioni UE contro la Russia. 

Rosatom, infatti, è direttamente coinvolta nell’invasione russa dell’Ucraina: dipendenti dell’azienda sono stati schierati nelle centrali nucleari occupate di Cernobyl e Zaporizhzhya e sono ancora presenti mentre si combatte intorno a Zaporizhzhya. Rosatom espone così la popolazione ucraina e quella europea al rischio di una catastrofe nucleare. Tramite una società per azioni, Rosatom ha effettivamente sottratto la centrale nucleare all’Ucraina, ma ora la situazione si è ulteriormente aggravata per via della demolizione della diga di Kakhovka e della presunta posa di mine nel bacino di raffreddamento a Zaporizhzhya.

«Una centrale nucleare è sotto minaccia di distruzione da parte di una società nucleare straniera, Rosatom, e delle forze militari russe», dichiara l’esperto nucleare di Greenpeace, Shaun Burnie. «Nel frattempo Rosatom ha ricevuto assistenza diretta per le sue centrali nucleari da parte di due delle maggiori grandi società di ingegneria europee». Esiste un collegamento diretto con il blocco delle sanzioni nucleari da parte di quegli Stati dell’UE che hanno interessi economici comuni con Rosatom, in particolare Ungheria e Francia. La Germania, d’altro canto, è pienamente giustificata nella sua spinta per l’introduzione di sanzioni nucleari globali. «Non è possibile continuare con il business-as-usual con lo stato nucleare russo», sottolinea Burnie.

Il report di Greenpeace si focalizza sulla progettazione, la produzione e la fornitura di alta tecnologia di Strumentazione e Controllo (I&C) da parte di Framatome e Siemens. Rosatom ha contratti con le società francesi e tedesche per la fornitura della tecnologia I&C a centrali nucleari all’interno della Russia, compresi i reattori attualmente in costruzione, e per i progetti di Rosatom all’estero, in particolare in Turchia e Ungheria. La tecnologia e il know-how dei sistemi di I&C forniti dall’occidente hanno consentito a Rosatom di diventare il più grande esportatore di impianti nucleari in costruzione al mondo. Con questi progetti la Russia persegue anche i propri interessi geopolitici che, di fatto, sono agevolati anche da Framatome e Siemens Energy. 

«Framatome e Siemens Energy devono dare molte risposte, anzitutto rispetto all’impiego  del loro personale tecnico nei reattori di Rosatom in Russia o in altri Paesi dopo l’attacco su vasta scala sferrato lo scorso anno da Mosca in Ucraina. Devono essere messe sotto indagine per la loro collaborazione nucleare con la Russia», sostiene Burnie.

La manutenzione di impianti nucleari in Russia aiuta il Paese a garantirsi l’approvvigionamento elettrico e la stabilità economica e, quindi, a continuare l’attacco in Ucraina: senza la tecnologia di Framatome e Siemens, Rosatom si troverebbe presto in difficoltà. Inoltre, non è chiaro quale sia il controllo dell’uso finale della tecnologia a duplice uso  che entrambe le società hanno fornito a Rosatom e che potrebbe essere usata anche per il programma nucleare militare della Russia. Rosatom è infatti responsabile del programma nucleare russo in tutti i suoi aspetti, dalle centrali elettriche, ai sottomarini, ai missili balistici.

«Per fermare questo accordo nucleare tra l’UE e la Russia sono necessarie sanzioni immediate e globali», ribadisce Shaun Burnie. «Se Framatome e Siemens non hanno il coraggio morale di interrompere gli accordi che vanno a scapito del popolo ucraino, allora è la politica che deve obbligarle a farlo».

Leggi e scarica QUI il report completo di Greenpeace.

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