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Musica, divertimento e un’orchestra in splendida forma: successo a Trieste per la Ceghedaccio Symphony Orchestra Fvg

Oltre mille partecipanti, il pubblico che fin da subito si è alzato in piedi per ballare i più grandi successi di sempre, due ore di pura energia sulle note delle hit dance e rock anni ’70 e ’80. Applausi a scena aperta ieri sera, 15 luglio, per il concerto della Ceghedaccio Symphony Orchestra Fvg, impegnata per la prima volta fuori Udine al castello di San Giusto a Trieste.

Da“I will survive” dell’indimenticabile Gloria Gaynor alla ritmatissima “Disco Inferno” di The Trammps? Passando per “Sir Duke” di Stevie Wonder, “Music” di John Miles, le colonne sonore di film che hanno fatto sognare intere generazioni come “Grease” o, ancora, brani intramontabili di artisti comeAbba o Village People. Il viaggio dell’orchestra, progetto unico nel suo genere in Italia, non ha tradito nemmeno stavolta le aspettative dei suoi fan ed è ora pronta per la prossima tappa che la porterà il 21 luglio niente meno che al Castello Sforzesco di Milano.

Per “Let the music play”, questo il titolo della serata, il palco triestino si è trasformato quindi in un grande jukebox “animato” da una formidabile orchestra in gran forma composta da una trentina di elementi guidati dalla precisa bacchetta del Maestro Denis Feletto.

Una carrellata di grandi successi completamente riarrangiati ed eseguiti dal vivo in chiave sinfonica che ha appassionato il pubblico fin dal primo brano in scaletta. Applausi a scena aperta anche per i cori e le tre straordinarie voci soliste. Sul palco, infatti, si sono alternati Ginga, al secolo Claudia Scapolo, cantante nata in Luanda e cresciuta in Italia con il dono di una voce potente e suggestiva che l’ha avvicinata al jazz, al soul e ai canti gospel e con una straordinaria energia interpretativa, così come Gianluca Amore, cantante e cantautore padovano, definito dalla stampa di settore “una delle più belle voci soul del nuovo panorama musicale italiano”, ma anche Stevie Biondi, all’anagrafe Stefano Fabio Ranno, fratello di Mario Biondi, con il quale è spesso salito sullo stesso palco come corista o per registrare insieme degli album.

Un crescendo travolgente che ha coinvolto il pubblico, tra cui anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, letteralmente catapultato in un’atmosfera dance d’altri tempi anche grazie a strabilianti effetti speciali, come giochi di luci, fontane luminose e una grande mirror ball appesa sopra il palco.

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