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Museo diffuso della Resistenza fiorentina

l via martedì 21 novembre con l’appuntamento al Quartiere 5

Creare un museo diffuso nelle biblioteche e in altre sedi comunali per valorizzare la memoria storica e raccontare il periodo della resistenza fiorentina soprattutto ai giovani, promuovendo la cultura della legalità attraverso strumenti multimediali e una narrazione diretta e coinvolgente. E’ l’obiettivo del progetto ‘Museo diffuso della Resistenza fiorentina’, promosso a partire da una mozione approvata dalla Commissione cultura nel 2021 su proposta del consigliere delegato per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli. Per presentare l’avvio dell’iniziativa sono in programma cinque incontri nei quartieri che prenderanno il via martedì 21 novembre dal Quartiere 5 (sala consiliare, ore 17.30), per poi proseguire il 29 novembre nel Quartiere 4 (BiblioteCaNova Isolotto, ore 17), il 6 dicembre nel Quartiere 1 (Sala Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate, ore 16.30), il 13 dicembre nel Quartiere 3 (Biblioteca Villa Bandini, ore 16.30) e concludersi il 14 dicembre nel Quartiere 2 (Biblioteca Mario Luzi, ore 18.30). Agli incontri saranno presenti la vicesindaca Alessia Bettini, l’assessora alla Cultura della memoria Maria Federica Giuliani, il consigliere Mirco Rufilli, la storica e ricercatrice Fulvia Alidori e i presidenti di Quartiere. Per la realizzazione del progetto è stato sottoscritto un protocollo di intesa con l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea.

“Le biblioteche comunali sono sempre di più luoghi di condivisione e socialità, oltre che di cultura e promozione della lettura – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -. Veri e propri presidi diffusi sul territorio, che assumono con questo progetto anche un ruolo attivo nella valorizzazione della memoria e nel racconto della storia e dei valori della Resistenza soprattutto ai tantissimi giovani che ogni giorno frequentano questi spazi. Un modo per far conoscere le storie che hanno contribuito alla liberazione, parlando un linguaggio attuale e con strumenti innovativi, ma anche portando un messaggio di legalità nei luoghi più prossimi ai cittadini, come appunto le nostre biblioteche”.

“Un percorso innovativo nell’ottantesimo anniversario della Liberazione – ha sottolineato l’assessora alla cultura delle memoria Maria Federica Giuliani – che vuole raccontare la Resistenza a Firenze, soprattutto ai giovani, attraverso  strumenti innovativi. Coltivare la memoria significa proprio questo: moltiplicare gli strumenti contro l’oblio e l’ignoranza”.

“Finalmente inizia il percorso di costruzione della Raccolta delle memorie della Resistenza Fiorentina – ha detto il consigliere Rufilli -. E inizia con questi appuntamenti nei quartieri che ci aiutano ad incontrare tutti coloro che sono sensibili al tema della resistenza, un tema che sta a cuore a molti cittadini e a tantissime associazioni della nostra città. Dopo due anni di lavoro e condivisione con Istituto storico, biblioteche e associazioni mettiamo la prima pietra, andando a raccogliere e raccontare come potremo tutti insieme costruire il futuro del racconto della nostra resistenza cittadina”.

“La memoria dei fatti e delle storie, anche di quelle meno conosciute, della Resistenza e della Liberazione è fondamentale per costruire un futuro migliore – hanno detto i presidenti dei Quartieri Michele Pierguidi (Q2), Serena Perini (Q3), Mirko Dormentoni (Q4) e Cristiano Balli (Q5) -. La costruzione del Museo diffuso è un progetto importantissimo al quale siamo certi che i cittadini dei nostri quartieri parteciperanno numerosi. Farlo nelle biblioteche è strategico per rendere sempre più vivi e vivaci questi luoghi di cultura e rafforzare la coesione delle nostre comunità nei valori di una città giusta e democratica”.

 

In ogni biblioteca sarà creato un “luogo” che costituirà un tassello del Museo diffuso della Resistenza fiorentina, che comprenderà un totem multimediale con monitor touchscreen, uno scaffale con libri a tema, una raccolta di documenti e reperti originali. La biblioteca delle Oblate, come biblioteca cittadina, avrà una sezione più ampia e costituirà una sorta di punto centrale del museo, mentre le biblioteche di quartiere saranno maggiormente legate al proprio territorio di riferimento. A partire da ogni postazione, si potrà accedere a contenuti multimediali come testi, podcast o video, oltre che ad una mappatura digitale dei luoghi cittadini legati alla resistenza. La mappatura integrerà quelle esistenti, come quella delle ‘pietre d’inciampo’. Ogni biblioteca avrà un proprio percorso, focalizzato su una parola significativa che indicherà l’area tematica scelta, appropriata per il territorio di riferimento. Attorno a questa parola ruoteranno i contenuti e la comunicazione. Sarà inoltre realizzato un portale dedicato

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