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Macellazione: Gorgona volta pagina

Niente più macellazine a Gorgona: salvati 450 animali.

L’ultima isola-carcere italiana torna a essere un posto di “convivenza solidale fra animali e umani”. Dopo un tentativo nel 2015, si era tentato di creare una colonia agricola: “Ma costava il quadruplo rispetto ad altre colonie e impiegava nel lavoro pochissime persone nell’istituto” spiega il garante per i diritti dei detenuti di Livorno Giovanni De Peppo. “Inoltre molti detenuti si affezionavano agli animali e non era educativo finire quel percorso uccidendoli”.

Così il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi spiega che: “Cessa l’attività del mattatoio all’interno della Casa di reclusione e verrà salvata la vita di quasi 600 animali fra vitelli, maiali, conigli, capre, pecore, galline e cavalli. La Lav si occuperà di trovare una casa a circa 450 animali, mentre quelli che resteranno sull’isola saranno curati dai detenuti.

Non abbiamo solo salvato la vita degli animali, ma abbiamo anche reso un servizio ai detenuti che, d’ora in poi, potranno occupare il proprio tempo in modo non violento e utile anche per il periodo successivo alla detenzione: attività con animali, agricole e programmi di turismo eco compatibile, che saranno portate avanti sull’isola.”

Gianluca Felicetti, Presidente LAV commenta: “Finalmente si riesce a concretizzare un sogno che era stato improvvidamente interrotto nel 2015, un’esperienza relazionale di convivenza solidale, un vero e proprio laboratorio di buone pratiche di relazione nonviolente umano-animale che rappresenteranno anche un’occasione di riscatto e formazione lavorativa per i detenuti, in una delle più belle isole del mar Tirreno gli animali a Gorgona non saranno più considerati macchine ma amici, mediatori e cooperatori della rieducazione, esseri viventi che da oggi hanno nuovamente un futuro”.

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